Nomadland un film per riflettere

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Nomadland un film per riflettere

Tendenzialmente i film che si occupano del mondo dei veicoli ricreazionali e del turismo in libertà sono tutti allegri, spensierati, spesso comici.

Questo film diretto da Chloé Zhao è tratto da una storia vera, una fotografia dei nostri tempi e uno spaccato su un modo di vivere il veicolo ricreazionale non già come scelta consapevole e desiderata, ma quasi obbligata.

Il film “Nomadland” di Searchlight Pictures è interpretato da Frances McDormand che interpreta la protagonista, Fern e la sua vita che le è stata strappata via.

Fern era relativamente felice a Empire, Nevada, una delle tante piccole città americane costruite attorno a una industria. Quando la fabbrica di gesso si chiuse, la città si chiuse letteralmente con essa.

In sei mesi, il suo intero codice postale è stato eliminato. In questo stato da incubo, il marito di Fern muore, lasciandola completamente sola e senza casa.

Il film è quindi una sorta di road movie, di viaggio in cerca di lavoro come dipendente stagionale in un centro Amazon.

Quansi inconsapevolmente, Fern inizia a vivere nel suo furgone trasformato in van, per poi farsi coinvolgere da un gruppo di nomadi moderni, persone che a volte formano comunità improvvisate, ma finisce inevitabilmente di nuovo da sola, attraversando il Paesaggio americano.

“Nomadland” di Chloé Zhao è un film che trova poesia nella storia di una donna apparentemente normale. È un film meraviglioso che è alternativamente onirico nel modo in cui cattura la bellezza di questo paese e si basa sulla storia di una persona così diversa eppure così simile a ognuno di noi.

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