Lancette spostate di un’ora indietro, quindi alle 3 di mattina di Sabato 24 ottobre 2020 si passerà direttamente alle ore 2 perché si torna all’ora solare.
Le giornate inizieranno prima quindi ad annunciarsi con la luce e prima, la sera, il crepuscolo farà la propria comparsa.
Però potrebbe essere l’ultima volta visto che nei mesi di Luglio ed Agosto 2018 una indagine di mercato promossa dal Parlamento Europeo (ma non era meglio un referendum?) a seguito delle risultanze del quale venne abolito l’obbligo, per gli Stati membri, di passare due volte all’anno dall’ora solare a quella legale e viceversa.
Con tutti i problemi che ci sono, gli Stati membri dunque, entro Aprile 2021, dovranno decidere se adottare per sempre l’ora solare, quella legale oppure proseguire come ora.
Tutto nasce dal fatto che l’Europa è un Continente, quindi con gli Stati del nord, ovviamente, che hanno una esposizione alla luce differente da quella degli Stati del sud.
Finlandia e Polonia, in testa, hanno dimostrato che la decisione di passare unilateralmente all’ora solare e a quella legaleli danneggia economicamente mentre avvantaggia quelli meridionali, la Francia, con un voto popolare e non con una indagine di mercato, ha deciso già di tenere l’ora legale tutto l’anno.
Quindi da Aprile 2021, dopo 54 anni, si potrebbe verificare un caos incredibile tra i fusi orari delle varie Nazioni componenti l’Unione Europea.
A riprova di ciò, l’Italia propende, per esempio, per tenere le cose come stanno e questo per una motivazione fortemente economica.
Secondo l’ENEA, infatti, l’attuale sistema porta a un risparmio sui consumi energetici dello 0,2%, una cifra che pare poco ma corrisponde a una somma ragguardevole che Terna ha quantificato, per il periodo 2004/ 2017, in ben 1 miliardi e 435 milioni di euro.