Il parlamento portoghese, come ben sappiamo, ha recentemente votato per una nuova riforma della regolamentazione dei parcheggi per camper.
In questo testo c’è un provvedimento del tutto sbalorditivo: la possibilità per il Governo di concedere più diritti ai camperisti che accettano di essere geolocalizzati.
Riprendiamo le fila della vicenda, altrimenti ci perdiamo. Quindi, è noto che fino alla fine di agosto 2021, i camperisti in Portogallo non potevano dormire in nessun altro luogo se non nei campeggi e nelle aree predisposte. E poi è arrivata una nuova legge, che consente ai camper di parcheggiare nei parcheggi (con o senza i loro occupanti), entro il limite di 48 ore sul territorio di un Comune. Restano eccezioni, per quanto riguarda le aree protette e la costa.
Ma il punto controverso è questo: questa medesima legge autorizza il Governo a concedere più diritti a una specifica categoria di camperisti, ovvero quelli che si registrano su un sito web specifico, dove sono geolocalizzati.
Tradotto: il camper del signor Rossi può parcheggiare mentre quello del signor Bianchi no, perché il signor Rossi ha accettato di poter essere controllato in qualsiasi momento.
Questa misura non è stata ancora messa in pratica, visto che peraltro la piattaforma digitale in questione non esiste ancora e viste le difficoltà organizzative, potrebbe non esistere mai.
In ogni caso pone anche nel nostro settore una domanda, domanda che ha valenza sia nel campo dell’etica, sia in quello della legalità: possiamo concedere diritti diversi agli individui a seconda che accettino o meno di essere rintracciati?
Sull’argomento sappiamo che si è espresso il Presidente della FICM (Federazione Internazionale dei Club di Camper), il francese Claude Guet, sarebbe opportuno che anche le altre federazioni facessero sentire il loro parere.
“La Repubblica Portoghese, membro dell’Unione Europea, ha fatto ancora una volta un passo avanti verso la gestione dei camper. L’area di libertà di circolazione per tutti i cittadini dei Paesi dell’Unione (Area Schengen) non esiste più, poiché ogni Paese membro può fare ciò che vuole a discapito di una categoria, in questo caso i camperisti. Che ne dici di un braccialetto elettronico, come i criminali?
Non accetteremo mai tali situazioni che vanno contro qualsiasi spirito dell’Unione che si pretende difensore delle libertà individuali e collettive. Tutti i nostri rappresentanti negli organismi europei sono colpevoli e responsabili di questa situazione.
Nessun cittadino europeo può comprendere e accettare che un Paese membro che ha firmato trattati si permetta di dar loro fuoco per questioni di politica interna. “
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Portogallo questione camper e libertà
Il parlamento portoghese, come ben sappiamo, ha recentemente votato per una nuova riforma della regolamentazione dei parcheggi per camper.
In questo testo c’è un provvedimento del tutto sbalorditivo: la possibilità per il Governo di concedere più diritti ai camperisti che accettano di essere geolocalizzati.
Riprendiamo le fila della vicenda, altrimenti ci perdiamo. Quindi, è noto che fino alla fine di agosto 2021, i camperisti in Portogallo non potevano dormire in nessun altro luogo se non nei campeggi e nelle aree predisposte. E poi è arrivata una nuova legge, che consente ai camper di parcheggiare nei parcheggi (con o senza i loro occupanti), entro il limite di 48 ore sul territorio di un Comune. Restano eccezioni, per quanto riguarda le aree protette e la costa.
Ma il punto controverso è questo: questa medesima legge autorizza il Governo a concedere più diritti a una specifica categoria di camperisti, ovvero quelli che si registrano su un sito web specifico, dove sono geolocalizzati.
Tradotto: il camper del signor Rossi può parcheggiare mentre quello del signor Bianchi no, perché il signor Rossi ha accettato di poter essere controllato in qualsiasi momento.
Questa misura non è stata ancora messa in pratica, visto che peraltro la piattaforma digitale in questione non esiste ancora e viste le difficoltà organizzative, potrebbe non esistere mai.
In ogni caso pone anche nel nostro settore una domanda, domanda che ha valenza sia nel campo dell’etica, sia in quello della legalità: possiamo concedere diritti diversi agli individui a seconda che accettino o meno di essere rintracciati?
Sull’argomento sappiamo che si è espresso il Presidente della FICM (Federazione Internazionale dei Club di Camper), il francese Claude Guet, sarebbe opportuno che anche le altre federazioni facessero sentire il loro parere.
“La Repubblica Portoghese, membro dell’Unione Europea, ha fatto ancora una volta un passo avanti verso la gestione dei camper. L’area di libertà di circolazione per tutti i cittadini dei Paesi dell’Unione (Area Schengen) non esiste più, poiché ogni Paese membro può fare ciò che vuole a discapito di una categoria, in questo caso i camperisti. Che ne dici di un braccialetto elettronico, come i criminali?
Non accetteremo mai tali situazioni che vanno contro qualsiasi spirito dell’Unione che si pretende difensore delle libertà individuali e collettive. Tutti i nostri rappresentanti negli organismi europei sono colpevoli e responsabili di questa situazione.
Nessun cittadino europeo può comprendere e accettare che un Paese membro che ha firmato trattati si permetta di dar loro fuoco per questioni di politica interna. “
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