Fiere locali camper e caravan da rivedere

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Fiere locali camper e caravan da rivedere

di Luca Stella

E ci siamo, con domenica, ha chiuso i battenti la 43ma edizione di Italia Vacanze, quarta fiera locale italiana dall’inizio dell’anno, quando la serie venne aperta da Tour.it, proseguendo con Padova e Ferrara.

Un grande slam che permette di tirare un bilancio. Il primo è che, così come sono, le fiere locali, felici di sbagliarci, ma sono destinate a deragliare.

Non abbiamo visto un progetto, una idea, un obiettivo.

Solo comunicati stampa che fotografia che raccontava una realtà che non era quella terrena. Le decine e decine di camper mancanti al raduno di Novegro erano palesemente visibili e se, merito degli organizzatori, alla fine i mancanti erano meno del temuto, ottimo, ma non va bene.

Dagli organizzatori di Carrara, di Padova, di Ferrara e di Novegro ci aspettiamo una progettualità e una managerialità di un livello degno del settore.

In nessun comunicato, ma era palese l’evidenza appena si entrava nei padiglioni delle fantastiche 4, abbiamo avuto il piacere di leggere di quale fosse il target obiettivo della manifestazione. Tradotto: a quale tipologia di persone intende l’organizzatore rivolgersi.
Si punta sui bambini di sesso maschile, otto anni di età e tifosi del Passarano Marmorito, oppure alle coppie di cigni in sorvolo durante la migrazione verso i mari del sud? Così, giusto per gradire.

Nessuno ha definito con precisione il target e lo si vede visto come sono state declinate le manifestazioni.

Poi quali messaggi verranno lanciati, con che modalità, con quali obiettivi.

Obiettivi quantitativi e qualitativi: quali intendono raggiungere con questa fiera gli organizzatori?

Ci sarebbero anche altre domande, ma l’importante è capire il tenore delle stesse.

Il CMT di Stoccarda e il Motorhome&Caravan Show di Birmingham offrono questo tipo di informazione. Si dirà che sono grandi fiere, in grandi nazioni. Come se noi fossimo una sorta di sottospecie edovessimo accontentarci degli avanzi di cibo.

Vorrei umilmente ricordare che Lugano Camper, che non è certo la fiera più famosa del mondo nel nostro comparto fornisce anch’essa questo tipo di dato. Perché senza progetto, senza obiettivi dichiarati da raggiungere, senza numerica, di cosa stiamo parlando?

Come può un operatore investire soldi per avere una visibilità se non è dato sapere di che tipo sarebbe.
E come può un visitatore investire tempo e denaro per premiare con la propria presenza una fiera che è come un minestrone, non sapendo né di carota, né di patata, né di brodo.

Oggi vince la personalità, il taglio deciso, il coraggio di osare.
E allora osate cari organizzatori!
Osate oppure sarete destinati inevitabilmente all’oblio.
Se poi quei quattro numerini che rimediate sia come espositori, che come fatturato, che come visitatori vi bastano, allora complimenti. Complimenti perché significa che mentite sapendo di mentire, nessuno si accontenta, mai, soprattutto una manifestazione fieristica che funziona.

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