Winnebago Industries si è resa prodiga, in quest’ultimo periodo, di una forte attività, acquisendo altri marchi di veicoli ricreazionali da aggiungere al suo iconico marchio, in modo che l’azienda potesse partecipare pienamente al boom delle vendite di caravan e di camper che ha accompagnato la pandemia.
Di conseguenza, i ricavi di Winnebago Industries per l’anno fiscale 2021 sono stati di circa 3 miliardi di dollari, circa il triplo dei suoi ricavi aziendali nell’anno fiscale 2015. E la sua capitalizzazione di mercato è salita a oltre 2 miliardi di dollari da soli 450 milioni nel gennaio 2016. In un mercato che praticamente si identifica fortemente con il nome della società, la quota di mercato di Winnebago Industries è salita al 12% delle vendite negli Stati Uniti da appena il 3% di cinque anni fa.
Questa è una buona notizia per il crescente flusso di acquirenti di veicoli ricreazionali americani, ovviamente. Non dimentichiamo però che ha conseguenze dirette per altri tre importanti attori del mercato: dipendenti, concessionari e fornitori.
“La ridotta quota di quel mercato di Winnebago spaventava le persone, perché associavano il marchio a una posizione di leadership“, ha avuto modo recentemente di confermare Michael Happe, CEO di Winnebago Industries.
“Winnebago non aveva la quota che probabilmente meritava e non stava partecipando efficacemente alla maggior parte del mercato dei veicoli ricreazionali – prosegue Happe -. E non stava fornendo un forte ritorno agli azionisti“.
Tutto ciò ha iniziato a cambiare quando il consiglio di amministrazione ha chiamato Happe ad occuparsi di Winnebago Industries come presidente e amministratore delegato nel 2016.
Happe ha rimodellato Winnebago Industries acquisendo società in settori chiave e in crescita del mercato e persino uscendo dal settore per acquistare Chris-Craft, uno dei principali produttori di barche.
“Avevamo bisogno di una visione più forte di dove volevamo essere in futuro e ci siamo riusciti già oggi, nel presente“, ha concluso Happe.