Turismo open air e Lazio

Turismo open air e Lazio

In occasione della seconda edizione della Conferenza sul Turismo della Regioen Lazio, Pasquale Zaffina, Presidente di Acti Italia Federazione è stato autore di una comunicazione che ritenendo utle a una più larga diffusione, riportiamo in sintesi.di Pasquale ZaffinaLa Federazione Nazionale A.C.T.Italia ha il compito statutario di promuovere ogni possibile attività a favore dello sviluppo del turiamo itinerante sia esso espletato in tedna, caravan o camper ed affilia Club sparsi su tutto il territorio nazionale.Fa parte integrante di un settore turistico che ha come filosofia il viaggio nell’accezione più autentica e più tradizionale di mobilità nella natura, nei parchi, nei borghi ed in ogni posto capace di stimolare il campeggiatore nel soddisfacimento delle attività a lui care.ACTItalia, che quest’anno compie il suo 70mo anniversario, è figura emblematica nell’affermazione dei principi di tutela dell’ambiente e condivide le buone pratiche con molte associazioni consorelle, tendenti ad affermare i principi di eco-sostenibilità del turismo all’aria aperta. Una volta lo si faceva con la tenda, poi con la caravan ed oggi è diventato un fenomeno molto consolidato utilizzare il camper nella consapevolezza di essere portatori di potenzialità economiche importanti a favore dei luoghi visitati.Da una aprte c’è la voglia di viaggiare, dall’altra c’è la Bell’Italia i cui pezzi forti sono sì, le città d’arte, ma anche e soprattutto i centri minori, dove, purtroppo, continua il processo di spopolamento e di abbandono.E’ necessario correre subito ai ripari, invertire la tendenza e rilanciare il ruolo dei piccoli Comuni, che rappresentano il 72% del totale dei Comuni Italiani.Quale altro tipo di turismo potrebbe arrivare così profondamente nell’intimo dell’identità italiana? Quale piccola COmunità potrebbe sopportare il costo di un’attrezzatura turistica tradizionale come un albergo, un ostello o anche un campeggio?Si tratta di far convergere domanda ed offerta. Da una parte i luoghi da valorizzare e dall’altra i campeggiatori turistici, che non chiedono altri di farsi strumento di tale strategia.Naturalmente occorre mettere il settore a sistema, attraverso la pianificazione d’interventi distribuiti sulle direttrici minori, per giungere alla costruzione di un’efficente e diffusa rete di attrezzature dedicate al turismo detto anche “dolce” proprio
per la discrezione degli interventi di cui necessita.Questo
può essere un eccellente modello di sviluppo sostenibile, per far
diventare attrattore turistico tutto il territorio dell’Italia
minore sperimentando percorsi diversi, battuti pochissimo, ma capaci
di penetrare nelle realtà più genuine, comprese quelle neglette
dell’Appennino. Il Lazio ha un tessuto fittissimo di giacimenti
culturali, una miniera inesauribile pronta ad essere scoperta da chi
la sa vedere ed apprezzare.L’assessore
Mancini, quando insiste sugli itinerari meno conosciuti, ma
potenzialmente di grande valore turistico, fa un’operazione
politica di grande prospettiva perchè innesca il virtuoso meccanismo
della trasformazione in attrattori turistici gli agglomerati oggi
agonizzanti per inerzia, incapacità ed assenza di risorse.Sia
pure con un milione e mezzo di euro da spendere in tre anni, la
delibera dell’On. Mancini restituisce dignità, sia al settore, che
alla Regione Lazio e tende a mettere a sistema il turismo itinerante
attraverso la pianificazione d’interventi finalmente finanziati.Il
risultato atteso è di creare le condizioni strutturali, affinché il
turismo all’aria aperta nel suo complesso possa in ogni stagione
ideare, programmare, gestire una vacanza, un fine settimana, un
viaggio in questi territori fin’ora dimenticati.Il
tutto può essere realizzato subito e ciò non guasta. Una volta lo si faceva con la tenda, poi con la caravan ed oggi è diventato un fenomeno molto consolidato utilizzare il camper nella consapevolezza di essere portatori di potenzialità economiche importanti a favore dei luoghi visitati.Da una aprte c’è la voglia di viaggiare, dall’altra c’è la Bell’Italia i cui pezzi forti sono sì, le città d’arte, ma anche e soprattutto i centri minori, dove, purtroppo, continua il processo di spopolamento e di abbandono. Una volta lo si faceva con la tenda, poi con la caravan ed oggi è diventato un fenomeno molto consolidato utilizzare il camper nella consapevolezza di essere portatori di potenzialità economiche importanti a favore dei luoghi visitati.Da una aprte c’è la voglia di viaggiare, dall’altra c’è la Bell’Italia i cui pezzi forti sono sì, le città d’arte, ma anche e soprattutto i centri minori, dove, purtroppo, continua il processo di spopolamento e di abbandono. Una volta lo si faceva con la tenda, poi con la caravan ed oggi è diventato un fenomeno molto consolidato utilizzare il camper nella consapevolezza di essere portatori di potenzialità economiche importanti a favore dei luoghi visitati.Da una aprte c’è la voglia di viaggiare, dall’altra c’è la Bell’Italia i cui pezzi forti sono sì, le città d’arte, ma anche e soprattutto i centri minori, dove, purtroppo, continua il processo di spopolamento e di abbandono. E’ necessario correre subito ai ripari, invertire la tendenza e rilanciare il ruolo dei piccoli Comuni, che rappresentano il 72% del totale dei Comuni Italiani.Quale altro tipo di turismo potrebbe arrivare così profondamente nell’intimo dell’identità italiana? Quale piccola COmunità potrebbe sopportare il costo di un’attrezzatura turistica tradizionale come un albergo, un ostello o anche un campeggio?Si tratta di far convergere domanda ed offerta. Da una parte i luoghi da valorizzare e dall’altra i campeggiatori turistici, che non chiedono altri di farsi strumento di tale strategia.Naturalmente occorre mettere il settore a sistema, attraverso la pianificazione d’interventi distribuiti sulle direttrici minori, per giungere alla costruzione di un’efficente e diffusa rete di attrezzature dedicate al turismo detto anche “dolce” proprio
per la discrezione degli interventi di cui necessita.Questo
può essere un eccellente modello di sviluppo sostenibile, per far
diventare attrattore turistico tutto il territorio dell’Italia
minore sperimentando percorsi diversi, battuti pochissimo, ma capaci
di penetrare nelle realtà più genuine, comprese quelle neglette
dell’Appennino. Il Lazio ha un tessuto fittissimo di giacimenti
culturali, una miniera inesauribile pronta ad essere scoperta da chi
la sa vedere ed apprezzare.L’assessore
Mancini, quando insiste sugli itinerari meno conosciuti, ma
potenzialmente di grande valore turistico, fa un’operazione
politica di grande prospettiva perchè innesca il virtuoso meccanismo
della trasformazione in attrattori turistici gli agglomerati oggi
agonizzanti per inerzia, incapacità ed assenza di risorse.Sia
pure con un milione e mezzo di euro da spendere in tre anni, la
delibera dell’On. Mancini restituisce dignità, sia al settore, che
alla Regione Lazio e tende a mettere a sistema il turismo itinerante
attraverso la pianificazione d’interventi finalmente finanziati.Il
risultato atteso è di creare le condizioni strutturali, affinché il
turismo all’aria aperta nel suo complesso possa in ogni stagione
ideare, programmare, gestire una vacanza, un fine settimana, un
viaggio in questi territori fin’ora dimenticati.Il
tutto può essere realizzato subito e ciò non guasta. E’ necessario correre subito ai ripari, invertire la tendenza e rilanciare il ruolo dei piccoli Comuni, che rappresentano il 72% del totale dei Comuni Italiani.Quale altro tipo di turismo potrebbe arrivare così profondamente nell’intimo dell’identità italiana? Quale piccola COmunità potrebbe sopportare il costo di un’attrezzatura turistica tradizionale come un albergo, un ostello o anche un campeggio?Si tratta di far convergere domanda ed offerta. Da una parte i luoghi da valorizzare e dall’altra i campeggiatori turistici, che non chiedono altri di farsi strumento di tale strategia.Naturalmente occorre mettere il settore a sistema, attraverso la pianificazione d’interventi distribuiti sulle direttrici minori, per giungere alla costruzione di un’efficente e diffusa rete di attrezzature dedicate al turismo detto anche “dolce” proprio
per la discrezione degli interventi di cui necessita.Questo
può essere un eccellente modello di sviluppo sostenibile, per far
diventare attrattore turistico tutto il territorio dell’Italia
minore sperimentando percorsi diversi, battuti pochissimo, ma capaci
di penetrare nelle realtà più genuine, comprese quelle neglette
dell’Appennino. Il Lazio ha un tessuto fittissimo di giacimenti
culturali, una miniera inesauribile pronta ad essere scoperta da chi
la sa vedere ed apprezzare.L’assessore
Mancini, quando insiste sugli itinerari meno conosciuti, ma
potenzialmente di grande valore turistico, fa un’operazione
politica di grande prospettiva perchè innesca il virtuoso meccanismo
della trasformazione in attrattori turistici gli agglomerati oggi
agonizzanti per inerzia, incapacità ed assenza di risorse.Sia
pure con un milione e mezzo di euro da spendere in tre anni, la
delibera dell’On. Mancini restituisce dignità, sia al settore, che
alla Regione Lazio e tende a mettere a sistema il turismo itinerante
attraverso la pianificazione d’interventi finalmente finanziati.Il
risultato atteso è di creare le condizioni strutturali, affinché il
turismo all’aria aperta nel suo complesso possa in ogni stagione
ideare, programmare, gestire una vacanza, un fine settimana, un
viaggio in questi territori fin’ora dimenticati.Il
tutto può essere realizzato subito e ciò non guasta. E’ necessario correre subito ai ripari, invertire la tendenza e rilanciare il ruolo dei piccoli Comuni, che rappresentano il 72% del totale dei Comuni Italiani.Quale altro tipo di turismo potrebbe arrivare così profondamente nell’intimo dell’identità italiana? Quale piccola COmunità potrebbe sopportare il costo di un’attrezzatura turistica tradizionale come un albergo, un ostello o anche un campeggio?Si tratta di far convergere domanda ed offerta. Da una parte i luoghi da valorizzare e dall’altra i campeggiatori turistici, che non chiedono altri di farsi strumento di tale strategia.Naturalmente occorre mettere il settore a sistema, attraverso la pianificazione d’interventi distribuiti sulle direttrici minori, per giungere alla costruzione di un’efficente e diffusa rete di attrezzature dedicate al turismo detto anche “dolce” proprio
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può essere un eccellente modello di sviluppo sostenibile, per far
diventare attrattore turistico tutto il territorio dell’Italia
minore sperimentando percorsi diversi, battuti pochissimo, ma capaci
di penetrare nelle realtà più genuine, comprese quelle neglette
dell’Appennino. Il Lazio ha un tessuto fittissimo di giacimenti
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la sa vedere ed apprezzare.L’assessore
Mancini, quando insiste sugli itinerari meno conosciuti, ma
potenzialmente di grande valore turistico, fa un’operazione
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viaggio in questi territori fin’ora dimenticati.Il
tutto può essere realizzato subito e ciò non guasta. Nessuno ha ancora lasciato un commentoScrivi un breve commento a tema con l’argomentoNome :Titolo :E-mail :Sito web :Text ColorAquaBlackBlueFuchsiaGrayGreenLimeMaroonNavyOlivePurpleRedSilverTealWhiteYellowCommento(i) :J! Reactions 1.09.01•General Site LicenseCopyright © 2006 S. A. DeCaro Nessuno ha ancora lasciato un commento J! Reactions 1.09.01•General Site LicenseCopyright © 2006 S. A. DeCaro Copyright © 2006 S. A. DeCaro