Sorpresa, carburante in calo

Sorpresa, carburante in calo

Ci avevano provato proprio tutti, daRomano Prodicon l’improbabileMister Prezzi, aGiulio Tremonti, fino all’attualeMinistro Passerache aveva invitato ipetrolieriadabbassare i prezzi. Lettera morta. E tutti con proposte credibili e probabili, ci mancherebbe, dallasterilizzazionedell’Iva, allariduzionedelleaccise. Niente da fare. Ottimi intenti, ma zero risultati finali. E poi tutti a dire che la colpa era dellaretedellestazioni di rifornimentotroppo vecchia, con troppi punti vendita di piccole dimensioni e vendita anche neisupermercati, con sconti però ridicoli. PerfinoPasquale De Vita, Presidente dell’Unione Petroliferaha alzato le mani in segno di resa: “L’Italia presenta una rete distributiva diversa e più costosa”, come dire che nulla si può fare, se non, cariautomobilisti,caravanistiecamperisti, subire e patire. La crisi porta a una riduzione dei consumi, anche dicarburanti, ed ecco che quello che non è mai accaduto inItalia, dai tempi dellaFiat Balillain poi, sta accadendo ora: l’Eni, già nota comeAgip, ha lanciato una offerta valida per i prossimi weekend estivi: supersconto di 20 centesimi nelle proprie pompe, portando labenzinaa 1,6 euro e ilgasolioa 1,5 per quanti faranno il pieno nelle stazioni «iperself». Subito si sono levati li strali dei petrolieri.Assopetrolisi domanda se l’iniziativa di Eni non sia forse da annoverare nei casi di concorrenza sleale, mentre l’associazione delle società petrolifere italiane si affretta a chiedere all’Antitrustdi verificare se non si tratti di un’operazione di “dumping”, quando cioè si effettua una vendita sottocosto con il preciso scopo di sottrarre clienti illecitamente alla concorrenza. Non passa che qualche ora ed ecco cheQ8annuncia che praticherà uno sconto del tutto simile e addiritturaEssorilancia, quasi fosse una gara a chi c’è l’ha più lungo: loro fanno 20 centesimi di sconto? E allora noi ne facciamo 21. Una domanda ovviamente sorge spontanea: cari petrolieri, ma non avevate detto che era impossibile tagliare i prezzi?Non eravate povere anime innocenti in preda a cattivissimi benzinai? A qualcuno la colpa bisogna pur darla, siamo o non siamo la Patria dello scarica-barile, di petrolio in questo caso? E già che l’Antitrust è stata chiamata in causa, perché non indaga sul motivo che induce solo ora le compagnie a praticare prezzi tali da far risultare conveniente perfino aglisvizzerifar benzina o gasolio da noi? Agli italiani non resta che godere di questo precedente storico, che zittisce una intera categoria di “impossibilisti” alla riduzione pesante del costo del carburante, ringraziare la compressione dei consumi che obbliga le compagnie a ricorrere a campagne sconto vere e non surrogati del tipo “bollini raccogli punti” e ricordare una frase, parafrasandone una celebre: “è la crisi bellezza e tu cara Compagnia Petrolifera non puoi farci niente, niente”. Se non abbassare i prezzi.