di Luca Stella
Matteo Stringa, un fedele lettore di Newscamp, mi chiede come mai il Volkswagen California, con suo enorme stupore, non viene venduto negli Stati Uniti d’America. Eppure dovrebbe essere la nazione principe visto che lì il mito del Trasporter come veicoli ricreazionale è nato.
Addirittura, ricordiamo che, qualche anno fa, Volkswagen presentò in gran spolvero alla stampa americana proprio il California, illudendo il mercato su un suo possibile ritorno. Ma il California non è mai arrivato.
Certo, guardandolo non ha nulla del mitico Bulli camperizzato, enfatizzato dagli Hippie e dal cinema Hollywoodiano, con quella incredibile scena del Transporter che viaggiava tra due camion militari, con tutto quello che ha significato per la cultura americana e ancora oggi quella scena è alla base della voglia di lasciare tutto e viaggiare nel popolo yankee.
Il pubblico al di là dell’Atlantico attendeva quindi il Volkswagen California ma non è arrivato.
La domanda che giustamente si pone il nostro lettore è dunque quella: perché la casa di Wolfsburg non lo commercializzare negli States, nel momento più favorevole ai veicoli ricreazionali?
Sembra strano che proprio adesso che tutti in America sembrano essere impazziti per i camper e le caravan, a causa del COVID, l’esitazione di Volkswagen ha fatto saltare una opportunità così conveniente?
Vediamo di capire assieme il perché di questa decisione che pare stramba.
Per prima cosa, approdiamo sulle rive della nostra cara, vecchia Europa, nella nazione più vicina agli USA per mentalità, consumi e per essere quella che ha inventato il turismo itinerante: la Gran Bretagna.
Nel Regno di Sua Maestà l’attuale camper oggetto di questa analisi commercializzato su Transporter T6.1, è il California Beach Camper, con motorizzazione turbo-diesel da 2,0 litri, è dotato del classico tetto apribile manuale e tendalino estensibile. La versione base, appunto.
Tornando negli USA, rientrerebbe di diritto nella categoria più piccola di camper super-compatti, la Classe B, in contrasto con la Classe C dalle dimensioni tali da disporre anche di un telaio dedicato, o la Classe A che è ancora oltre.
Piccolo non significa economico, il California Beach parte dall’equivalente di 76,350 dollari.
Una cifra spropositata per quello che in realtà il veicolo offre, soprattutto se la paragoniamo ad altri concorrenti, come il Pleasure-Way Tofino, un camper basato su Ram ProMaster, da noi Fiat Ducato, reso paragonabile dal suo tetto a scomparsa e decisamente con dotazioni di alto livello, con una meccanica incredibilmente affidabile e costa 74mila dollari.
Quindi, a svantaggio del California ci sono il costo, le dimensioni, la dotazione tecnica, il tutto con una affidabilità paritetica.
Ecco perché la Volkswagen a dispetto del nome “California” ha deciso proprio in California e negli altri 49 Stati di non commercializzarlo, perché facendo un freddo calcolo, sulla carta non vale il confronto.
Peccato, perché non si tiene conto degli elementi classici che hanno reso il Transporter un veicolo commerciale e un camper competitivo, ovvero le dimensioni compatte che permettono di parcheggiare anche dove è riservato solo alle auto, il ricordo che scaturisce nelle menti di chi oggi è in là con l’età ma che era bambino o adolescente a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, persone che hanno soldi, sono disposte a parare per sognare, senza necessariamente la calcolatrice in mano.
Quindi secondo la Volkswagen, il California “sarebbe abbastanza costoso e il mercato sarebbe limitato di conseguenza”, un chiaro calcolo freddo e che non tiene conto del mito.
Con il medesimo calcolo la Fiat 500 non sarebbe nata e non sarebbe oggi un successo mondiale.
Perché i miti hanno un mercato ben superiore ai modelli razionali, il Transporter negli USA è sempre stato costoso, quindi fuori mercato, e poco capiente, eppure è iconico.
Ma di questo nei freddi e oscuri uffici in Germania qualcuno non ne tiene conto.
