di Luca Stella
E così è finita anche per noi.
Dopo 10 giorni, diversi chilometri percorsi nel padiglioni, miliardi di parole per dialogare con tutte le persone che abbiamo avuto il piacere di incontrare, poniamo la parola fine alla nostra permanenza al Salone del Camper 2020.
Una manifestazione iniziata con molti dubbi e con la defezione di tantissime importanti aziende ma che ha saputo dimostrare quanto la voglia di turismo in libertà vinca ogni ritrosia, ogni paura, qualunque terrore se l’emergenza pandemica viene gestita nel migliore dei modi da tutti.
Un plauso quindi agli organizzatori, al personale addetto agli ingressi, alla pulizia, al controllo e anche, ultimo ma non ultimo, alla civiltà e correttezza dei visitatori.
Non si è registrato alcuna polemica, nessuna discussione per salire su un mezzo in visione prima di altri, nemmeno una volta qualcuno che ha avuto da ridire.
Adesso la parola passa alle altre fiere nazionali in Europa, almeno quelle che si faranno, ai porte aperte dei concessionari e alle fiere locali; perché le aziende presenti hanno dimostrato che si poteva fare ed è giusto e corretto premiare lo sforzo e il coraggio che hanno avuto.