di Luca Stella
Referendum Costituzionale i sondaggi sono vietati e invece no.
Ultimi giorni di zuffe, arrabbiature e dibattiti da bar tra i sostenitori del Sì alla riforma Costituzionale e quelli del No (qui, tutto). E fin qui tutto nella norma.
Ciò che invece assurge al ruolo di barzelletta è il divieto di effettuare e pubblicare sondaggi, ormai vigente da tempo, poiché influirebbero la decisione del popolo sovrano, come se il popolo fosse composto da scemi che si fanno influenzare da queste cose. Non è mai accaduto dall’Unità d’Italia in poi, chissà perché dovrebbe esserlo proprio in questo caso.
Eppure quello che accade è che i sondaggi si fanno e sono anche pubblici e vi spieghiamo come: basta recarsi in un qualunque centro scommesse nel quale accettano quelle relative proprio all’imminante consultazione popolare.
Sappiamo difatti che le quote vengono aggiornate ogni giorno e per farlo di cosa si avvalgono le società di scommesse?
Dei sondaggi, ovviamente!
Ecco quindi se volete sapere cosa prevedono i sondaggi, basta andare in un centro scommesse.
Lì chiedere le quote relative ai favorevoli e ai contrari.
Quindi adesso basta ipocrisie. Basta far finta che l’intera classe politica non lo sappia.
In fondo basterà guardare i nervosismo o meno dei contendenti.
In questo modo si saprà chi ha vinto, perché i centri scommesse sono presenti in tutta Italia.