Rapporto Nazionale APC sul turismo in Camper e Caravan 2013

Rapporto Nazionale APC sul turismo in Camper e Caravan 2013

APC–Associazione Produttori Caravan e Camper– ha reso noto le risultanze, nel corso di un incontro a Roma il 27 giugno, delRapporto Nazionalesulturismoincamperecaravan, rapporto giunto alla seconda edizione, che consente di avere una nitida fotografia dell’industria deiveicoli ricreazionalie del turismo da essi generato. Il Rapporto si arricchisce quest’anno di due importanti novità: il primoOsservatorio sul turismo in camper e all’aria apertanelleRegioni italiane, realizzato con ilCISETdiVenezia, e uno studio sullasostenibilità economica,territorialeeambientaledellearee di sosta, in collaborazione conVivilitalia. La presentazione del rapporto è avvenuta alla presenza diPaolo Bicci,PresidenteAPC – Associazione Produttori Caravan e Camper, diValeria Minghetti,Ricercatore Senior CISET–Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, diStefano Landi,Vice PresidenteVivilitalia ePresidente SL&A Turismo e Territorio, diGloria Oppici,Relazioni Esterne Fiere di Parma, e diFlavia Maria Coccia,Esperto Turismo Unioncamere. Il documento illustra i principali dati relativi all’industriadelcaravanning, alturismo itinerantee alla ricettività all’aria aperta in Italia. Nel corso dell’evento è stato presentato anche il Salone del Camper 2013, fiera di riferimento in Italia e seconda a livello europeo nel turismo itinerante, in programma a Parma dal 14 al 22 settembre 2013. Nonostante le difficoltà registrate a causa dal protrarsi della crisi economica – che nel2012 hanno portato a una riduzione del 16,6% del mercato nuovo e usato dei veicoli ricreazionali – continua a rimanere alto l’interesse da parte del pubblico italiano nei confronti del camper style e del viaggio en plein air. 
A testimoniarlo la buona tenuta del noleggio e la crescita dell’export, che si attesta al 74,4% della produzione grazie alla qualità del made in Italy. L’anzianità del parco circolante continua ad aumentare: il 61,5% delle autocaravan ha, infatti, più di 10 anni di età, mentre il 28,6% ha addirittura un’età superiore ai 20 anni. Nel 2012 l’industria del caravanning, che impiega 1.500 dipendenti diretti delle aziende produttrici associate ad APC, cui si aggiungono 4.000 dipendenti della filiera del plein air, ha prodotto oltre 9300 autocaravan, generando un fatturato di circa 500 milioni di euro. A livello europeo, il comparto dei veicoli ricreazionali registra un calo più contenuto (-6% rispetto al 2011), con decrementi che si attestano al -2% per gli autocaravan e al -9,7% per le caravan. A partire dal 2011 si rileva un sensibile incremento della quota di mercato camper sul totale dei veicoli ricreazionali, con il numero di camper immatricolati che raggiunge i volumi delle caravan, dato questo che i dati della stagione europea 2012/ 2013 ad oggi paiono non essere confermati, con una ripresa della tipologia caravan, a dimostrazione che non esiste una tipologia di veicoli ricreazionale prevalente. Flussi e tipologie del turismoall’aria aperta Sono complessivamente 5,6 milioni i turisti itineranti, di cui 2,5 milioni viaggiatori esteri e più di 3 milioni gli italiani, che visitano il nostro Paese alla scoperta della ricchezza culturale, paesaggistica ed enogastronomica, tra borghi e piccoli paesi, per una spesa complessiva pari a 2,7 miliardi di euro (rispettivamente circa 49 euro e 52 euro al giorno di spesa media giornaliera pro capite). Veneto, Lombardia, Toscana e Trentino Alto Adige le principali Regioni scelte come meta dai camperisti stranieri, Croazia, Francia, Spagna, Austria e Grecia, invece, le destinazioni più amate dai turisti italiani all’estero. In base ai dati relativi al 2012, le aree di sosta camper presenti al di fuori dei campeggi sono circa 2000, di cui il 69% aree attrezzate, il 18% camper service e il 13% punti di sosta non attrezzati. È il Nord Italia ad ospitare il maggior numero di aree di sosta, con il 45,1% delle aree totali, di cui 21% al NordOvest e 24,1% al Nord Est, seguito dal Centro e dal Sud, rispettivamente con il 26,5% e il 28,4%. In particolare, il Piemonte è la prima Regione per numero di aree di sosta. Più in generale, nell’ultimo anno, in Italia si è registrato un incremento delle aree di sosta, pari al 4%, con una crescita maggiore al Sud e nelle Isole. A testimonianza del crescente interesse per la ricettività, il successo dell’edizione 2012 del Bando “I Comuni del Turismo all’Aria Aperta” – promosso da APC dal 2001 per potenziare l’offerta di aree di sosta multifunzionali, con un contributo annuale complessivo pari a 100 mila euro – che ha registrato quest’anno 135 adesioni tra Comuni ed Enti Parco e un incremento del 335% nei progetti di aree di sosta partecipanti al Bando rispetto allo scorso anno. Il Rapporto 2013 si arricchisce poi di due importanti novità. Sono stati presentati, infatti, irisultati del primo Osservatorio sul turismo in camper e all’aria aperta nelle Regioni italiane, un progetto, realizzato in collaborazione con il CISET-Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, per monitorare l’attenzione dei territori nei confronti del turismo all’aria aperta. Alcuni dati interessanti: le Regioni con la più alta capacità di attrarre camperisti e caravanisti risultano Marche, Sardegna e Veneto, mentre le Regioni che si contraddistinguono per la quantità e la qualità delle strutture ricettive en plein air sono Marche, Puglia, Abruzzo, Toscana e Valle D’Aosta. In particolare, le Marche ottengono i risultati migliori in base a tutti gli indicatori dell’indagine condotta dal CISET: è il territorio che ha investito di più in questa speciale modalità turistica, sia in termini di offerta dedicata ai turisti che di domanda sul territorio regionale. Altra importante novità di quest’anno è lo studio, realizzato in collaborazione con la società Vivilitalia, sulla sostenibilità economica, territoriale e ambientale delle aree di sosta camper confrontate con altre strutture ricettive. Da questa ricerca emerge come, nonostante lacarenza di strutture ricettive in Italia, investire in aree camper multifunzionali e integrate con il territorio sia oggi una vantaggiosa opportunità per Comuni che operatori privati. Un esempio concreto in termini economici: l’investimento medio calcolato per la realizzazione di un’area di sosta con 40 piazzole è di 267mila euro (con 22.500 euro in media all’anno per la gestione e 77.100 euro di ricavi su base annua). In quest’ultimo caso, i costi sono ammortizzabili in 5 anni e mezzo, a fronte di 9 anni per un B&B e 23 per un albergo. Un’area di sosta con 40 è poi in grado di generare un giro d’affari sul territorio, in un anno di attività, pari a circa 470 mila euro. “È con grande soddisfazione che presentiamo il Rapporto nazionale sul turismo in camper e caravan 2013″ – ha dichiarato Paolo Bicci, Presidente APC – “Nonostante le difficoltà vissute dal mercato, come conseguenza della crisi economica in corso, il prodotto made in Italy continua a piacere molto all’estero. Siamo consapevoli, inoltre, delle potenzialità del mercato italiano, che presenta un rapporto camper/popolazione pari a 7,8 veicoli nuovi e usati venduti ogni 100.000 abitanti. In questa direzione continua a essere importante lavorare per il potenziamento della ricettività, che risulta ancora carente. Le amministrazioni locali stanno dimostrando, tuttavia, un crescente interesse nei confronti dell’ospitalità riservata ai camperisti, come dimostra l’alto numero di partecipazioni al Bando “I Comuni del Turismo all’Aria Aperta”, indetto da APC. A livello nazionale, infine” – ha concluso Paolo Bicci – “l’obiettivo dell’Associazione è fare in modo che, a livello istituzionale e sul piano turistico, si attuino con urgenza progetti e programmi di valorizzazione del comparto industriale e turistico del turismo all’aria aperta, a tutela del made in Italy”. “Con il primo Osservatorio sul turismo in camper e caravan nelle Regioni italiane” – ha detto Valeria Minghetti, Ricercatore Senior CISET-Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia – “ci siamo proposti di tracciare un quadro aggiornato dell’Italia volto non soltanto a illustrare la capacità di sviluppo e di diffusione sul territorio, ma anche per fornire una mappa delle Regioni virtuose, che si sono distinte nella valorizzazione e nella promozione di questa tipologia turistica, analizzando le tendenze e le propensioni da parte degli enti e delle amministrazioni locali”. “Attraverso lo studio sulla sostenibilità economica, territoriale e ambientale di un’area di sosta” – ha dichiarato Stefano Landi, Vice Presidente Vivilitalia e Presidente SL&A Turismo e Territorio – “abbiamo voluto porre l’attenzione sui benefici derivanti dalla realizzazione di una struttura ricettiva dedicata ai camperisti, ai caravanisti e sulle ricadute positive sui territori circostanti, non solo in termini d’indotto economico. Investire in un’area di sosta, considerato il basso impatto ambientale di questa struttura, significa, soprattutto per le località della piccola grande Italia, promuoverne e valorizzarne l’identità, offrendo un’opportunità di differenziazione e destagionalizzazione della propria offerta turistica”. “Siamo orgogliosi di presentare il Salone del Camper 2013, l’evento fieristico di primaria importanza a livello nazionale, secondo in Europa, – spiega Gloria Oppici, Relazioni Esterne Fiere di Parma – in programma a Parma dal 14 al 22 settembre. Un’occasione per scoprire le ultime novità del settore. Siamo molto soddisfatti del successo della scorsa edizione, in controtendenza rispetto agli altri saloni europei: oltre 120.000 visitatori, più di 220 giornalisti e 2.500 “Rental Pack 99 euro” acquistati. In migliaia hanno scaricato l’APP del Salone, aggiornata quest’anno con tutti i campeggi e le aree di sosta presenti in Italia”. “Il turismo all’aria aperta in camper” – ha dichiarato Flavia Maria Coccia, Esperto Turismo Unioncamere – “rappresenta una modalità di offerta turistica fondamentale per il nostro Paese, ma occorre lavorare affinché risulti accessibile e aperto a tutti. Il sistema turistico nazionale deve diventare realmente ospitale, in termini di accoglienza e attenzione all’ospite, anche quello con difficoltà. L’Italia deve compiere,pertanto, una rivoluzione culturale, passando da un’idea di accessibilità “ghettizzata” a una vera e propria cultura dell’ospitalità per il disabile”.