Pneumatici invernali, il solito caos

Pneumatici invernali, il solito caos

Caos, disinformazione, pregiudizi e chi più ne ha, più ne metta nei confronti deglipneumatici invernali, con più di 250 provvedimenti locali che fanno dell’Italiaun autenticoFar Westin materia. Già lo mese scorso di settembre, a iniziare è stato ilComune di Modena, emettendo la prima ordinanza che impone, dal 15 novembre 2012 al 15 aprile 2013, l’uso degli pneumatici invernali o della presenza a bordo delle vetture delle catene da neve se si vuole per circolare su strade ghiacciate o innevate. E così c’è chi crede che gli pneumaticitermicio invernali siano una sorta di sostituti dellecatenein caso dineve. Complimenti. Invece non è così. Alle basse temperature, infatti, non solo dunque su neve e ghiaccio ma anche sul bagnato o in presenza di terreno asciutto, gli spazi di frenata si riducono in misura piuttosto netta e il maggiore grip garantito da questa tipologia di copertoni rispetto agli estivi, la cui mescola al freddo s’indurisce pericolosamente, può evitare d’incappare in situazioni senza uscita. Senza tener conto del fattore economico, visto che gli pneumatici invernali d’inverno alternati con quelli estivi d’estate contribuisce a una riduzione dei consumi della vettura e al minor deterioramento degli stessi con conseguente loro cambio in tempi più lunghi. Ecco perché inGermaniaquasi il 90% degli automobilisti monta puntualmente gomme invernali, contro una Italia nella quale si stima sia non più di 25% a effettuare l’operazione. Insomma, a fronte dei 35 milioni di pezzi ordinati lo scorso anno dai gommisti tedeschi, nell’inverno 2011-2012 i colleghi italiani ne hanno acquistati una decina di milioni piazzandone poco più di 8; tutto ciò nel quadro di un mercato europeo capace di assorbire 236 milioni di pezzi. Si dirà che l’Italia è paese di mare e di caldo, ma come detto sopra, d’inverno il grip migliore degli pneumatici invernali vale anche nelBel Paesee permette di ridurre gli incidenti stradali anche su terreno asciutto.