Ma analizziamo il tutto con calma.
Iniziamo con lo storico sito produttivo di Pilote, ovvero quello di Limouzinière, a sud di Nantes. E’ stato pianificato un investimento di quasi 8 milioni di euro per aumentare la capacità del 20%. Il tutto confermando che, anche quest’anno, la tabella di marcia del gruppo registra una crescita del 17,5% con un fatturato di 270 milioni euro.
L’ampliamento dello stabilimento porterà a una produzione che passerà dagli attuali 4mila pezzi a quota 5mila, con l’introduzione di una serie di macchinari automatizzati per la produzione dei pannelli. Ovviamente questo incremento riguarda anche l’ambito delle risorse umane, che ha già visto l’inserimento di 85 impiegati nel gruppo l’anno scorso e l’assunzione continua anche in altri ambiti.A tal fine, il gruppo lancia i dispositivi di addestramento di qualificazione, la gestione predittiva dei lavori e delle abilità e la digitalizzazione di lavoro.
Pilote ha già due fabbriche in Germania e continua a crescere a livello internazionale. La società, con 900 dipendenti, annuncia per 2018 la creazione di una joint venture in Cina con il produttore di automobili Hunan Leopard (6.900 dipendenti). L’obiettivo è quello di produrre localmente, a Changsha, Hunan, per il mercato cinese.
“L‘ambizione di Pilote – ha dichiarato alla stampa transalpina Marie-Danièle Padiou – terzo maggior francese e l’ottavo europeo, è raddoppiare entro cinque anni, con una crescita organica“.
Pilote, che ha appena aderito all’acceleratore ETI di Bpifrance, sta esplorando diversi percorsi di innovazione, tra cui l’autonomia dei veicoli fissi (gestione controllata del consumo di acqua e elettricità) e la connettività degli stessi. In caso di guasto, un help desk centrale è in grado di stabilire una diagnosi o una risoluzione dei problemi da remoto.
“Vogliamo offrire la massima libertà e il minimo vincolo ai nostri clienti“, ha concluso Marie-Danièle Padiou.