No, Chicco no…

Premessa, tanto ilettoridiNewscampsono abituati di tanto in tanto alle mie premesse: non scriverò chi sei, ma questo banalmente perché non voglio nemmeno che si sfiori il sospetto che lo stia facendo per chissà quale secondo fine. Che poi, a onor del vero, i dietrologi ci sono sempre e al pari di chi si nasconde dietro “nickname”, si tratta sovente di povere persone che poi quando te li trovi davanti non sono capaci nemmeno di alzare gli occhi da terra. Ho letto quello che hai scritto sull’importante quotidiano e devo ammettere che sul fenomenosocial network, che di fatto hanno surclassato rendendole obslete le forme di community precedenti, hai sacrosanta ragione e quindi condivido in toto le ragioni che ti hanno portato alla decisione di uscire daTwitter. Però vorrei invitarti a una riflessione. E’ vero che laComunicazione 2.0ha reso più immediata l’interelazione da personaggi pubblici e pubblico e che ovviamente chi non è capace di essere nell’Olimpo, presunto o reale che sia, invece di ammettere che esiste qualcuno più bravo di lui, prova odio, invidia e rancore. Odio, invida e rancore tipiche delle persone piccole e misere. Ecco spiegato ciò che ti è capitato sul social. Quello che però non condivido, ed ecco allora le ragioni per le quali approfitto di Newscamp per scrivertelo, è il suddividere il mondo tra “reale” e “virtuale”. Perché quello che oggi è il web, indicato come virtuale, è quello che solo a metà del secolo scorso era latelevisione, media sul quale tu oggi sei un maestro, e a inizio ‘900 era laradio. Tutto, volendo è reale o virtuale. Ecco perché ti voglio rivedere su Twitter e non solo. La dimostrazione sono due manifestazioni reali contro due esponenti politici, per fortuna di appartenenza opposta, così posso pure utilizzare una sorta di “par conditio”. Mi riferisco a quanto accaduto giorni or sono all’onorevoleFrancheschiniin un ristorante romano e, più recentemente, all’onorevolePolverini. In entrambi i casi il linguaggio del corpo dei manifestanti la dice lunga e alla fine sai chi ha vinto? Sai con quelle manifestazioni chi hanno legittimato? Proprio i due politici che volevano colpire con le invettive. Prendiamo ilvideoche ha avuto per protagonista suo malgrado l’onorevole Franceschini, ma per la Polverini è identico. Se noti sono in tanti contro uno e finché c’è una vetrata di mezzo tutti a fare i leoni, i coraggiosi. Certo, cento contro uno, ci vuole proprio un bel coraggio. Ma cosa accade poi? Che Franceschini si alza e si dirige verso la porta. Uno contro cento. E i cento che fanno? Indietreggiano, qualcuno addirittura desiste, lascia la postazione lasciando così comodamente agli operatori dell’informazione la possibilità di riprendere meglio. Tutto reale, non virtuale. Chi si nasconde, così come chi per avanzar pretese tende a far numero è uguale, gli manca il coraggio di presentarsi con nome e cognome e ti sostenere le proprie tesi con la calma tipica dei forti. Ecco perché ti chiedo di non abbandonare la tua presenza social perché, credimi, chiunque parli male di te alle spalle parimenti a chi si nasconde dietro a un “nickname” sul web per attaccarti, devi farti solo capire quanto sei forte, quanto sei bravo e quanto vali; vali così tanto da costringerli a esser pavidi cercando il numero per contare o la maschera. Dunque, con tutta la stima di cui sono capace nei tuoi confronti, ti chiedo gentilmente di non lasciar vincere i pavidi. Tu sei di ben altra razza, né superiore, né inferiore, ma banalmente e favolosamente altra.