Michio Kaku la fisica teorica Adria e Trigano

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Michio Kaku

di Luca Stella

Auguro a chiunque di assistere a un seminario o a una lezione universitaria di Michio Kaku, un grande fisico teorico.Così bravo e competente nella propria materia da renderla comprensibile a tutti.

Michio Kaku mi ha spiegato la correlazione tra i broccoli romani e il calcolo delle superfici nella fisica quantistica, o ancora come si debba parlare delle linguine e degli spaghetti se si vuole approcciare la matematica quantistica. E per uno come lo scrivente, che è partito dalla sequenza di Fibonacci per giungere al calcolo delle foglie sugli alberi, direi che era come parlare la medesima lingua.

Mi è venuta in mente una barzelletta che una volta ha raccontato il celebre fisico teorico e che ho ritrovato sul web, magia della rete.

Una barzelletta che poi tanto barzelletta non è, con una morale che è un esplicito invito ai fisici teorici, talvolta a starsene zitti, sapendo a prori che ciò non sarà mai possibile.
A me è venuta in mente in questi giorni ogni volta che viene da commentare la notizia che Newscamp.info ha pubblicato per prima in Europa, sulla proposta di acquisto di una significativa quantità di azioni di Adria Mobil da parte del gruppo francese Trigano.

Una decisione, quella del gruppo francese, ovvia, visto che i camper e le caravan Adria e Sun Living sono ad oggi tra i veicoli ricreazionali di fascia media meglio costruiti, con una fabbrica, nuova, eppure già satura in termini produttivi, con un bilancio bellissimo, da fare invidia a qualunque altra azienda.
Non solo, ma gli sloveni sono i soli, a parte gli inglesi, a riuscire a vendere con successo in tutti i continenti, con filiali che arrivano anche alla Nuova Zelanda e all’Australia.

Provare a entrare nella stanza dei bottoni di Adria Mobil significa certamente aprirsi al mondo intero, sebbene tutto ha un prezzo e in questo caso parecchio alto.

Quello che in questa storia però troviamo attinente con la barzelletta di Michio Kaku è la domanda che talvolta qualcuno ci pone, ovvero: “perché pubblicare un articolo del genere visto che ai camperisti o ai caravanisti non importa poi chi possiede questo pacchetto azionario o quello?“. Classica domanda di chi, giustamente, di comunicazione capisce poco, perché evidentemente il mestiere che svolge è altro e allora ecco la spiegazione.

Risposta: perché non importa, semplicemente si deve. Quando si decide di operare con un media in un settore, non ci si deve chiedere mai se conviene o meno scrivere qualcosa, semplicemente lo si deve fare. Punto. Non farlo o fermarsi a porsi domande significa non far bene il proprio mestiere, tradire i principi che sono alla base del proprio lavoro.

Insomma, come i fisici teorici, tornando alla barzelletta di Michio Kaku, anche se sopra le teste ci dovesse essere la ghigliottina, comunque si fa quello che si deve, non quello che conviene.

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