La caravan, il futuro è emozione e turismo itinerante

La caravan, il futuro è emozione e turismo itinerante

Due eventi si sono succeduti nel breve volgere di questo veloce inizio di agosto che non possono e non devono passare inosservati. Il primo è il “The Fortune Tour”, un viaggio itinerante che una coppia di lombardi sta effettuando daVignate, in provincia diMilano, fino inUzbekistancon unaVolkswagen Fox, una city car quindi, e al traino unacaravan T@b Off-Road. Un viaggio seguitissimo dalla comunità diTuttocaravan(qui) e che ci riporta a una annosa questione: ma perché ci sono persone che per percorrere non quelle strade ma altre ben più banali devono obbligatoriamente farlo con camper mega-accessoriati e allestiti come se dovessero invadere l’Irak? Una lezione, uno schiaffo quello dei due caravanisti, una lezione: signore e signori se volete, potete, senza tante paranoie e seghe mentali. Si prende e si parte, anche, se non soprattutto con una city car e una caravan. Il secondo evento è l’intervista allafamiglia Beretta(qui), incontrata casualmente dal concessionarioLubammentre ritirava la sua caravanKnausnuova. Quanta emozione, quanta gioia nel occhi e nelle parole di quella famiglia. Quanta voglia di viaggiare, di vedere, di scoprire… Se qualcuno mi dovesse chiedere un parere sul nostro settore, direi che è vecchio, sovrastrutturato e banale, ma per fortuna ogni tanto c’è qualcuno che dimostra che è ancora vivo, pulsante e pieno di persone giovani, fresche, attive, che non si domandano ma fanno. Finché ci saranno utilizzatori che prendono e vanno invece che paranoizzizzarsi, allora il settore ci sarà e quindi, vedendo questi due esempi, il settore c’è.