“Io la multa non la pago: il suo è un abuso di potere”: ufficiale, non ti può sanzionare neppure se ha ragione I Tu commetti l’infrazione, lui resta muto e con le mani legate

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“Io la multa non la pago: il suo è un abuso di potere”: ufficiale, tutto vero, nessun dubbio. Il vigile non ti può sanzionare neppure se ha ragione. Tu commetti l’infrazione, lui resta muto e con le mani legate. Sarebbe a dire?

“Io la multa non la pago: il suo è un abuso di potere“: Una frase che, a prima vista, può sembrare un’esagerazione, una reazione impulsiva di chi non accetta di aver sbagliato.

Eppure, in alcuni casi, dietro a queste parole si nasconde una verità concreta e legittima. Sì, perché è vero che il Codice della Strada impone regole chiare e doveri precisi.

Tuttavia, è altrettanto vero che la legge tutela il cittadino di fronte a qualsiasi abuso di potere da parte dell’autorità. Per esempio?

Non tutti sanno che una multa, anche se formalmente corretta, può essere annullata se viene accertato che il comportamento dell’agente che l’ha emessa è stato scorretto, sproporzionato o viziato da irregolarità procedurali.

Ecco quanto si annulla la multa per abuso di potere

Il principio è semplice: nessun cittadino può essere sanzionato se l’atto nasce da un abuso o da una violazione dei diritti fondamentali. La legge non protegge solo la norma, ma anche l’equilibrio tra potere e giustizia.

Un abuso di potere può manifestarsi in diverse forme: un vigile che usa toni intimidatori, che eleva una contravvenzione senza prove concrete, che interpreta la norma in modo arbitrario, o che redige un verbale privo di elementi essenziali. Anche l’eccesso di zelo, quando sfocia in atteggiamenti lesivi della dignità o della buona fede del cittadino, può essere contestato.

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Diritto inviolabile: anche se hai commesso un errore

In questi casi, chi riceve la multa ha il diritto di ricorrere, rivolgendosi al Prefetto o al Giudice di Pace. Non si tratta di “non voler pagare”, ma di far valere i propri diritti quando si ritiene che la sanzione sia il frutto di un comportamento scorretto. È un principio di equilibrio democratico: il cittadino non è mai completamente sottoposto al potere, ma parte di un sistema che deve garantire trasparenza e giustizia.

Naturalmente, questo non significa che ogni multa sia un abuso. La maggior parte delle sanzioni è legittima e necessaria per garantire sicurezza e ordine. Ma quando l’autorità sbaglia, il cittadino ha il diritto — e persino il dovere civico — di difendersi. Alla fine, la frase “Io la multa non la pago” non deve suonare come una ribellione sterile, ma come la rivendicazione consapevole di un principio fondamentale: la legge vale per tutti, anche per chi la fa rispettare.