In Polonia i sentieri dei Nidi dell’Aquila

In Polonia i sentieri dei Nidi dell’Aquila

Unpaesaggio da favolaper grandi e piccini quello che attende ilcamperistao ilcaravanistache decidono di recarsi inPolonia. Qui possono trovare antichimanieri infestati dai fantasmi,boschi impenetrabili,grotteerovine medievali. Insomma davvero lastoriae lanaturapaiono volersi fondere lungo i 164 chilometri che caratterizzano l’itinerario deiNidi d’Aquila, ovvero il lungo sentiero che si snoda daCzestochowa(Czestochowskie) aCracovia(Krakowsko) permettendo così di gustarsi la Polonia più vera e autentica. Il sentiero è percorribile a piedi o in mountain-bike e quindi i camperisti e i caravanisti possono tranquillamente goderselo senza fretta, procedendo a più riprese, visto che attraversa due regioni della Polonia centro-meridionale: laSlesiae laMalopolska. La zona è laculla della cultura polacca, e per estensione delcentro Europa, avendo ospitato i primi insediamenti umani della regione, ed è considerata una sorta di monumento storico naturale. Per questo sono sempre di più i turisti che scelgono di intraprendere ilsentierodei Nidi d’Aquila, un’esperienza certamente fuori dagli schemi ma realmente unica e appagante. Il nome dell’itinerario è strettamente legato alla storia della regione. Qui, poco dopo l’anno mille, furono costruite diverse strutture difensive lignee in grado di preservare dai pericoli i traffici commerciali dei Piast. Successivamente, all’inizio del Quattrocento, le mura di legno furono rimpiazzate da possenti fortificazioni in pietra quali icastellidiBobolice,Lelow,Mirow,OlsztyneOjcow, ma anchetorri di guardia,chieseeregge nobiliaricostruite aBydlina,Korzkiwe,Lipowiec,Morsko,Ogrodzieniec,PieskowaSkala,Pilica,Rabsztyn,Rudno,SmoleneUdorz. Ad accomunare quasi tutti questi edifici era il loro posizionamento, che li vedeva dominare il territorio dall’alto delle colline calcaree della zona; da qui fu coniato il nome polaccoOrle Gniazda, tradotto in italiano con “Nidi d’Aquila”. La maggior parte dei turisti approccia il tragitto partendo da Czestochowa e arrivando a Cracovia. L’antica capitale dell’omonimo vovoidato di Czestochowskie è una destinazione turistica importantissima, meta ogni anno di quattro o cinque milioni di visitatori provenienti da 80 paesi del mondo che compiono viaggi interminabili per prostrarsi in preghiera dinanzi al celebre dipinto della “Madonna Nera”, conservato all’interno delMonastero di Jasna Gora. Da Czestochowa il sentiero procede verso Kielce, una città che non va giudicata dalla sua periferia e che possiede diverse attrattive tra cui il Palazzo dei Vescovi di Cracovia. Tuttavia, il monumento simbolo di Kielce è il Castello di Checiny, costruito sul finire del XIII secolo su una collina da cui gode di una vista mozzafiato. Proseguendo verso sud-est, dopo aver superatoJanoweZloty Potok, si arriva alla Riserva di Ostreznik. L’area, ricoperta da un bosco fitto e intricato, custodisce due perle di un certo interesse: una grotta profonda quasi cento metri e le rovine di un castello medievale. Conclusa la visita alla riserva si passa da Suliszowice, identificabile anche da lontano grazie al rudere della roccaforte trecentesca che la domina dall’alto, per poi tornare a Przewodziszowice passando dal villaggio di Czatachowa. Anche qui, su un enorme ammasso roccioso, si può vedere quel che resta di un antico castello, contraddistinto da un’accessibilità a dir poco precaria che avviene mediante una lunghissima scala. Poco distante, imboccando la strada che porta aNiegowa, c’è il villaggio di Lutowiec, un insediamento che affonda le proprie radici all’inizio del XV secolo e funge da belvedere nei confronti dei magnifici castelli di Bobolice e Mirow. Il primo, commissionato da re Casimiro il Grande nella seconda metà del Trecento, è attualmente oggetto di ingenti lavori di ristrutturazioni atti a riportarlo alle sue antiche sembianze, mentre il secondo, distante un paio di chilometri da Bobolice, è facilmente riconoscibile per la forma peculiare della sua torre circolare. Subito dopo Mirow basta compiere pochi chilometri per imbattersi in un altro castello, quello di Bakowiec, costruito su una collina verdeggiante nei pressi del centro di Morko. Tra le vestigia più maestose figurano quelle del castello di Ogrodzieniec, praticamente coevo ai precedenti e visibile fin da molti chilometri di distanza per via delle dimensioni e della collocazione sull’altopiano dello Jura. Qui, ogni anno, si tengono pittoresche rievocazioni di tornei cavallereschi che consentono ai tanti turisti di respirare per qualche ora l’atmosfera che permeava questi antichi castelli durante il Medioevo. Dall’altopiano di Jura l’itinerario dei Nidi d’Aquila procede verso laMontagna Birow(Gora Birow), dove è stata ripristinata secondo l’aspetto originario la cinta muraria lignea di un villaggio del secolo scorso. Tornando sulla strada principale si arriva a Pilica, apprezzabile per la piazza del Mercato ed il parco del castello del XVII secolo. Giunti più o meno a metà strada sono ancora molte le testimonianze del passato medievale da passare in rassegna. Proseguendo verso sud si incontrano nell’ordine il castello di Smolen, la torre di Ryczow, il rudere di Bydlin ed ilcastello di Rabsztyn, prima che l’ingresso del Parco Nazionale di Ojcow introduca i visitatori allo spettacolo offerto dalcastello di Pieskowa Skala, costruito su una collina nel bel mezzo del parco. Sebbene sia stato gravemente danneggiato durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, il maniero è stato oggetto di un’importante opera di ricostruzione finalizzata a riportare alla luce i suoi tratti distintivi. Sempre entro in confini del parco nazionale, sulla rotta commerciale Cracovia (Wroclaw), è da vedere ilcastello di Ojcow, conosciuto soprattutto per la forma caratteristica del suo torrione. Prima di raggiungere Cracovia, il tragitto dei Nidi d’Aquila transita in una zona ricca di grotte interessanti dominata dai profili di due grandi fortificazioni: il castello di Korzkiew, che dal 1990 è sede di un hotel ed una meeting hall, e quello di Lipowiec, un edificio contraddistinto da numerose stratificazioni architettoniche costruito aWygielcow. Quest’ultimo, in particolare, attira l’attenzione dei turisti in quanto nel corso dei secoli fu utilizzato con finalità molto diverse, tra cui come prigione per religiosi non ottemperanti, che hanno segnato in maniera tangibile il suo aspetto. L’arrivo a Cracovia al termine dei 164 chilometri di percorso è un’emozione impagabile, da coronare concedendosi qualche giorno di relax presso la città che, nel 2007, ha celebrato il proprio 750° anniversario di nascita. Nessun’altro insediamento polacco può vantare un tale numero di monumenti, musei e edifici storici, elementi che concorrono a rendere il centro storico una perla di rara bellezza. Un motivo in più per sostare a Cracovia è il suo ricco calendario di eventi e manifestazioni, particolarmente succulento soprattutto dall’inizio della primavera ad autunno inoltrato, il periodo più indicato anche per vivere le emozioni dell’itinerario dei Nidi d’Aquila.