di Luca Stella
Prima o poi, la questione doveva emergere in tutta la sua potenza.
Gli autocaravan (detti camper) e le caravan (dette anche roulotte) di importazione devono sottostare ad alcune regole burocratiche che, a onta di quanto capita oltre Cortina, nella penisola italica sono ingiustificatamente lunghe.
Il concessionario, difatti, deve prima procedere al versamento dell’IVA tramite modulo F24 all’Agenzia delle Entrate e attendere, bontà sua, che avvisi la Motorizzazione dell’avvenuto versamento.
Ricordiamo che tale procedura, necessaria per annullare il fenomeno dell’evasione dell’Imposta sul Valore Aggiunto in campo automobilistico, sulle autocaravan (detti camper) ha sempre rappresentato un valore ridicolo. Un valore irrisorio per un motivo che anche un infante comprende: se devo evadere migliaia di euro, meglio diversificare il rischio, acquistando decine di auto, invece che concentrarlo su un unico esemplare di veicolo ricreazionale. Addirittura, ben sappiamo, che sulle caravan (dette anche roulotte) non esiste alcuna Legge che lo preveda.
E i giorni intanto passano, e le famiglie attendono che venga immatricolato il proprio mezzo. E i concessionari passano il tempo a cercare di spiegare ai clienti perché tra di loro esiste una entità, il burocrate, che è più lento di una lumaca.
Ricordiamo che la transazione tramite F24 avviene per via telematica, quindi altrove la conferma dell’avvenuta pagamento è questione di secondi, come è logico che sia; non si comprende come in Italia ci si impieghi giorni.
Poi, una volta ottenuto il benestare, ecco che la Motorizzazione per procedere impiega settimane, senza alcun motivo, visto che la procedura non precede chissà cosa, è veramente e burocraticamente banale e semplice.
Ecco perché un centro vendita italiano ha preso carta, penna e calamaio e scritto una e-mail alla motorizzazione di riferimento, nello specifico nella persona del Dirigente Responsabile di detta struttura, poiché 40 autocaravan fermi da diverse settimane non è normale, ma sintomo di una anormalità che non può e non deve passare.
Si pensi che il 30% del PIL italiano è dato proprio dal turismo, quindi parliamo di un settore importante e che i primi due mesi dell’anno in corso il segno rosso nelle immatricolazione è tutto e solamente attribuibile ai ritardi della Motorizzazione.
Il Dirigente ha risposto, ma a nostro modesto avviso la risposta non è completa, manca la parte più importante. Abbiamo deciso di sollecitare con questo video il completamente della risposta.