“Il BOLLO AUTO SI PAGA DUE VOLTE”: è legge, arriva la doppia mazzata per gli italiani I Da Novembre siamo obbligati a sganciare: meglio farsela a piedi

bollo- newscamp

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“Il bollo auto si paga due volte”: sì, nessun errore, altro che fake, è legge. Arriva la doppia mazzata per gli italiani. Da Novembre siamo obbligati a sganciare. E se non lo fai, la situazione peggiora ancora di più. Meglio farsela a piedi.

Tra tutte le imposte che un automobilista deve affrontare, il bollo auto resta senza dubbio la più detestata. Ogni anno, puntuale, arriva l’avviso di pagamento.

E con esso la sensazione di dover sborsare soldi per un servizio che, in realtà, molti ritengono di non ricevere davvero. Non importa se l’auto viene usata ogni giorno o resta ferma in garage.

Infatti, come noto, il bollo si paga comunque. A prescindere. Ma oggi la beffa è doppia — letteralmente doppia. Vale a dire? Quello che si intuisce.

Negli ultimi mesi, in effetti diversi automobilisti si sono trovati di fronte a una situazione paradossale: il bollo auto da pagare due volte.

Ecco il motivo per cui paghi due volte il bollo

Non si tratta di un errore di calcolo, ma di un effetto collaterale di regole fiscali e burocratiche che spesso si intrecciano. Succede, ad esempio, quando si cambia regione di residenza o si acquista un’auto usata: se le banche dati non si aggiornano correttamente, il sistema può generare due richieste di pagamento, una dal vecchio ente e una dal nuovo. E anche se si tratta di un errore, tocca al cittadino dimostrare di aver già versato la tassa — con tempi lunghi e iter complessi.

In altre situazioni, il “raddoppio” è più sottile ma altrettanto fastidioso. Chi possiede più di un veicolo, o chi ha intestato un’auto a un familiare per motivi assicurativi, si trova di fatto a pagare due o più bolli contemporaneamente, spesso senza alcuna riduzione. A questo si aggiungono le sanzioni e gli interessi di mora per chi ritarda anche solo di pochi giorni il pagamento: un piccolo ritardo può trasformarsi in un conto salatissimo.

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E non è ancora finita

E non finisce qui. Alcune regioni hanno aumentato gli importi per determinati tipi di veicoli, in particolare per quelli più inquinanti, con l’obiettivo di spingere i cittadini verso soluzioni più “green”. Ma chi non può permettersi di cambiare auto si trova intrappolato in una spirale di costi sempre più alti. Si paga il bollo, si paga l’assicurazione, si paga il carburante — e alla fine sembra che ogni chilometro costi una piccola tassa in più.

Non stupisce, quindi, che il bollo auto resti la tassa più odiata dagli italiani. In rete circolano consigli e presunte “strategie legali” per evitarlo, ma nella maggior parte dei casi si tratta di illusioni o scorciatoie rischiose. L’unica vera arma resta l’informazione: controllare regolarmente la propria posizione sul portale dell’Agenzia delle Entrate o sul sito regionale, conservare le ricevute e verificare gli aggiornamenti anagrafici.