di Umberto Agliastro
Il Covid-19 fra le tante ansie ci ha regalato qualche minima regola : mascherina e gel per le mani come ostacolo al propagare del virus. Il resto nuove regole del vivere sociale.
Non ci sono stati solo svantaggi, la valanga di viaggiatori low-cost abituati all’estero, si e’ riversata in Italia compensando economicamente il turismo straniero assente per i gravi problemi nei paesi d’origine. Il problema ? Questo turista, non irreggimentato da francobolli in fronte, agenzie, voli e percorsi obbligati si e’ trovato ad invadere mare e montagne alla ricerca di benessere, senza un tutore in genere suo abituale accompagnatore ed educatore. In molte localita’ nel dopo ferragosto e’ facile ascoltare insofferenze circa la forza d’urto di questa straripante clientela.
Invasione c’e’ stata anche nel mondo del plein air, pubblicizzato come free-covid e mai come ora cosi’ popolare, certamente con soddisfazione degli addetti ai lavori.
Continuo a sostenere che opportunita’ di soste ce ne sono tante per l’Italia, ma queste portano ad una pretesa assoluta: il diritto allo stazionamento. Il campeggio tradizionale, con lo stanziale a soddisfare le sue esigenze finanziarie, ha il coraggio di mettere il cartello “Completo” quando i posti sono esauriti. Nelle aree sosta questa cultura non c’è. Se gratuite, il fruitore si sente obbligato a sostare sfidando la “penetrabilità “ dei corpi, se a pagamento, si sente dire dal gestore “Ci penso io” . Il risultato è lo stesso……la tanto decantata “libertà” diventa disagio per molti. Eppure il camper è un mezzo mobile e, volente o nolente, te ne puoi andare altrove: fa parte dell’essere del camper, e non mi si dica l’opposto.
A ferragosto si e’ vissuto l’incredibile: armate di camper hanno vagato nelle localita’ piu’ note, sovrapponendosi, appiccicandosi, tirando fuori tavolini , sedie , barbecue se non accendendo falò con genitori urlanti e bambini stressati. Se vicini ad un fiume i piedi nell’acqua fra angurie e bottiglie di birra messe li’ a refrigerare. Una sorta di transfert fra mare e monti !!!!! Il bagnasciuga al mare, era un diritto di tanti in un folle abbraccio full-covid…
C’è da chiedersi quale la memoria di queste giornate!!!
Da parafrasare “Blade Runner”: “…ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare…”.
Agli addetti ai lavori trarre conclusioni.
Tra poco la Fiera di Parma. Si parlerà di numeri, vendite, si dibattera’ su presenze… Ci si rivolgerà alla massa, ma ci sarà spazio per comunicare come fruire intelligentemente dei territori ? O e’ compito di altri?
Basterebbe educare l’acquirente a godere delle tante opportunità di sosta che ci sono, anche se, a volte, non là dove desideri. Oppure cercare d’individuare le reali necessità dell’acquirente (caravan, camper, od altro).
Ho negli occhi un’auto elettrica di un noto marchio in bella esposizione in una piazza di un luogo di mare. Il concessionario di zona vi aveva delegato una Hostess ed altri addetti a parlarne. Vendere cosi’ ? Non era loro intenzione, ma parlare di elettrico si , visto che il concessionario questo vorrà proporre nei prossimi mesi, magari in condizioni di tranquillità. Una semina preventiva al di la’ del marchio.
Ho visto cose che…
di Umberto Agliastro
Il Covid-19 fra le tante ansie ci ha regalato qualche minima regola : mascherina e gel per le mani come ostacolo al propagare del virus. Il resto nuove regole del vivere sociale.
Non ci sono stati solo svantaggi, la valanga di viaggiatori low-cost abituati all’estero, si e’ riversata in Italia compensando economicamente il turismo straniero assente per i gravi problemi nei paesi d’origine. Il problema ? Questo turista, non irreggimentato da francobolli in fronte, agenzie, voli e percorsi obbligati si e’ trovato ad invadere mare e montagne alla ricerca di benessere, senza un tutore in genere suo abituale accompagnatore ed educatore. In molte localita’ nel dopo ferragosto e’ facile ascoltare insofferenze circa la forza d’urto di questa straripante clientela.
Invasione c’e’ stata anche nel mondo del plein air, pubblicizzato come free-covid e mai come ora cosi’ popolare, certamente con soddisfazione degli addetti ai lavori.
Continuo a sostenere che opportunita’ di soste ce ne sono tante per l’Italia, ma queste portano ad una pretesa assoluta: il diritto allo stazionamento. Il campeggio tradizionale, con lo stanziale a soddisfare le sue esigenze finanziarie, ha il coraggio di mettere il cartello “Completo” quando i posti sono esauriti. Nelle aree sosta questa cultura non c’è. Se gratuite, il fruitore si sente obbligato a sostare sfidando la “penetrabilità “ dei corpi, se a pagamento, si sente dire dal gestore “Ci penso io” . Il risultato è lo stesso……la tanto decantata “libertà” diventa disagio per molti. Eppure il camper è un mezzo mobile e, volente o nolente, te ne puoi andare altrove: fa parte dell’essere del camper, e non mi si dica l’opposto.
A ferragosto si e’ vissuto l’incredibile: armate di camper hanno vagato nelle localita’ piu’ note, sovrapponendosi, appiccicandosi, tirando fuori tavolini , sedie , barbecue se non accendendo falò con genitori urlanti e bambini stressati. Se vicini ad un fiume i piedi nell’acqua fra angurie e bottiglie di birra messe li’ a refrigerare. Una sorta di transfert fra mare e monti !!!!! Il bagnasciuga al mare, era un diritto di tanti in un folle abbraccio full-covid…
C’è da chiedersi quale la memoria di queste giornate!!!
Da parafrasare “Blade Runner”: “…ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare…”.
Agli addetti ai lavori trarre conclusioni.
Tra poco la Fiera di Parma. Si parlerà di numeri, vendite, si dibattera’ su presenze… Ci si rivolgerà alla massa, ma ci sarà spazio per comunicare come fruire intelligentemente dei territori ? O e’ compito di altri?
Basterebbe educare l’acquirente a godere delle tante opportunità di sosta che ci sono, anche se, a volte, non là dove desideri. Oppure cercare d’individuare le reali necessità dell’acquirente (caravan, camper, od altro).
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