Festa delle Roulotte itinerante e la Presa di Coscienza

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La Prima Festa della Roulotte itinerante è sulla bocca di tutti.

Direttore, ma secondo lei ci sarà una presa di coscienza di certi concessionari oppure continueranno a non saper vendere dicendo: “ha mai pensato a un bel camper?“, ogni volta che chiediamo dove sono le caravan da vedere?

Maurizio Incocciati

Risponde Luca Stella

Risposta secca: no. Ma non per questo bisogna demordere.

Mi spiego. Qualunque sia l’attività, solo uno stupido, quindi un incapace, nel momento in cui si chiede una tipologia di prodotto forza la mano su una differente. Una persona non con una intelligenza sopra la media, ma normo dotata, come ognuno di noi lo è, è consapevole che così facendo non ottiene nulla di buono, né a breve, né a medio, né a lungo termine. Uno stupido appunto.

Mi rifiuto di credere che da tanti decenni possa noi si stia calpestando il medesimo suolo degli stupidi.

Detto ciò, però, come già detto, la Prima Festa della Roulotte itinerante chiama a viva voce a una presa di coscienza da parte del comparto produttivo e distributivo.

Se penso ad alcuni concessionari, con caravan nuove in esposizione, sono propenso a pensare in maniera ottimistica. Ma non è sempre così. Quindi la strada la trovo impervia e dura. Questo però non vuol dire che la battaglia sia persa in partenza, anzi. Bisogna combattere per il bene del settore e nonostante una parte del settore remi palesemente contro. E’ una questione di vivere o di sopravvivere.

Con la Prima Festa della Roulotte itinerante, una significativa parte della società civile e dell’utenza di settore ha deciso di vivere. Vediamo chi porrà la giusta attenzione.

Il mercato c’è, la domanda pure. Vediamo chi darà risposte.

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