Duesseldorf non è Parma, purtroppo

Duesseldorf non è Parma, purtroppo

Dal mese di giugno e settimana scorsa si sono susseguiti una serie di incontri traNewscamp,Autoritàdi settore,costruttorieuropei econcessionariitaliani, francesi, tedeschi e svizzeri. Ogni volta veniva chiesta una previsione a noi su come sarebbero andate le fiere nazionali di inizio stagione, almeno le due principali, ilCaravan Saloneil Salone del Camper. Questo non certo perché disponiamo di sfere di cristallo ma perché è noto l’approccio analitico di Newscamp, sfruttando modello scientifici e matematici che fino ad oggi non hanno sbagliato un colpo, come quando già nel 2002 intraprendemmo una guerra mediatica pubblica contro lafiera di Rimini, dimostrando al di là di ogni ragionevole dubbio il perché fosse addirittura dannosa per il nostro comparto. I fatti ci hanno dato ragione e zittito chi ci contrastò non utilizzando le nostre stesse armi, ma banalmente contrapponendo slogan e bla bla bla di varia natura. La previsione la facciamo e questo perché compito della stampa di settore non è quello di registrare gli avvenimenti, questo lo fa un impiegato non un giornalista, ma quello di interpretrare gli avvenimenti in modo da fornire chiavi di lettura sul futuro del settore. Per quanti obiettano a questa affermazione, rispondiamo che non è nostra ma di un tale che si chiamaJoseph Pulitzered è considerato il più grande giornalista mai esistito al mondo. Per la serie, se avete il coraggio smentite lui, non noi. La previsione sul Caravan Salon è semplice, questa edizione si chiuderà con un risultato mediocre, visto che qualche costruttore uscirà con il sorriso sulla bocca e qualcuno un po’ meno. Certo per i nomi ce ne saranno ma non si sbaglia la mira se si dice che già oggi, a manifestazione non aperta, i favori nella fascia entry level per i camper andrà a marchi qualiAdria,Giottiline,RimoreRoller Team, più altri, mentre nellecaravanHobbyeFendtripeteranno gli exploit clamorosi degli scorsi due anni. Ripetiamo, ovviamente ce ne saranno altri, ma su questi citati, c’è da scommetterci. Il problema semmai lo si ritroverà a novembre quando finalmente alcuni, non tutti, i costruttori tedeschi prenderanno coscienza del fatto che il loro mercato non è vivo e vegeto come parrebbe a chi non conosce il mercato e quindi rimane a bocca aperta davanti ai dati del loro immatricolato. Se, giusto per fare un esempio, i costruttori italiani dal 2008 stanno operando in maniera oculata, qualcuno in Germania credendo che la crisi fosse passata si è lanciato in faraonici progetti. Auguri e speriamo che se la cavi o se la cavino coloro che hanno operato da cicala più che da formica. Sul Salone del Camper, invece, non ci siamo mai azzardati nel fare previsione e questo perché i dati utili per le analisi presentavano incongruenze. Poi però oggi è capitato qualcosa che ha permesso di operare in modo scientifico. In pratica non avevamo tenuto conto della modifica nella sociologia degli italiana, che c’è stata negli ultimi due anni e che nelle analisi effettuate con lasequenza di Fibonaccie modificata con l’applicazione difiltri Baynesianiha un peso enorme. Così come la verifica realizzata con ildiagramma di Voronoiora torna alla perfezione. Ecco dunque che mentre per la kermesse tedesca troviamo dei lati chiari e dei lati scuri, in presenza di un mercato che pare la sala da ballo del Titanic mentre la nave si dirigeva verso l’iceberg, a Parma il nostro responso è più che positivo. Non possiamo avere visibilità sui dati di affluenza, non esistendo nessuna analisi scientifica e modello matematico che può servire, ma certamente il numero elevatissimo, clamoroso, dei visitatori delle due passate edizioni, mai così alto nella storia del nostro settore per una fiera italiana, potrà subire uno scostamento in più o in meno con una forbice che però non è allargata. La cosa che però emerge in maniera importante è la qualità dei visitatori. Il Salone del Camper non piace ai Fantozzi, a coloro che seguono le mode più che i valori del nostro settore e questo dato emerge in modo pesante, così come quello che essere una sorta di selettore qualitativo, elemento da non sottovalutare affatto. Il fatto poi, caso più unico che raro nel panorama fieristico nazionale europeo, ma anche rispetto alle precedenti localizzazioni in Italia, Il Salone del Camper riesce a fare da volano, ovvero a fungere da spinta propulsiva per il nostro comparto sia a livello di vendite di camper e di caravan che a livello infrastrutturale e di consapevolezza d’utilizzo. Ci auguriamo ovviamente che il mercato tedesco non vada così male a partire da novembre come le nostre previsioni intendono presagire, però è anche vero che i numeri sono numeri e i dati sono dati, non si scappa. Mentre un plauso andrebbe alla macchina organizzativa del Salone del Camper perché, anche in questo caso, i dati dicono che la direzione è quella giusta, si stanno ponendo le basi per la costruzione di un settore che sia governato in modo logico e razionale, con al centro il camperista e il caravanista, in modo sano, lontano daimercanti del tempioe daiFantozzi.