Dissing contro la crisi, in risposta a Daniele Ceccotti

A seguito dell’editoriale “A costi di…“,Daniele Ceccotti,Camperbusiness, ha pubblicato suNewscampun commento. Questa è la mia risposta al suo. Cara crisi, prima di dare il settorecaravanecamperper spacciato, ti invito ad assicurati che sia davvero morto, perché potresti avere delle brutte sorprese, trasformando un illusorio sogno in un per te reale incubo. Eppure tranne qualche depresso il settore è attivo, sei tu, cara crisi, che sei finita in passivo, con i tuoi amici serpenti a sonagli e i perdenti in cerca di spiragli. Se guardi bene l’Italia s’è desta, almeno qui, e sta riprendendo a marciare come un treno che ti viene in faccia, non poteva andarti peggio, hai presente una Smart che occupa il tuo posto quando pensi di aver trovato parcheggio? Qui non ci sono santi, poeti, eroi, però giova ricordare che siamo i peggiori tra i peggiori o, tanto è uguale, i migliori tra i migliori. Sei morta, cara crisi, sei morta. Il turismo in caravan, camper o tenda è come una favola nella quale, cara crisi, noi siamo la Bella e tu sei la Bestia; in fondo non siamo simpatici, siamo banalmente e fantasticamente grandi e, come una sorta di Roc Boys parte seconda, siamo lì a guardare mentre la tua barca affonda. Ma volendo colpirci, guardavi in maniera strabica, come la Gioconda: bersaglio mancato. Peccato, ormai sei fuori gioco, cartellino rosso; è vero c’era una falla e tu cara crisi ci affoghi, invece noi rimaniamo a galla perché in questo gioco conta più il possesso palle che il possesso palla.