La notizia merita più di un approfondimento e quindi stiamo lavorando alacremente in questa direzione per vedere cosa accadrà nel concreto.
Di certo, come potete leggere, sta di fatto che sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana chiunque di noi può leggere: “Mancata conversione del D.L. 30 dicembre 2021, n. 229, recante: «Misure urgenti per il contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19 e disposizioni in materia di sorveglianza sanitaria“.
Cosa significa?
In pratica che l’articolo 1 del decreto legge del 30 dicembre (impiego delle certificazioni verdi (green pass per chi è nato a Londra) previsto per alberghi e strutture ricettive, alberghi, fiere, convegni congressi, feste, cerimonie civili e religiose non è stato convertito. I 60 giorni entro i quali correva l’obbligo di convertirlo in Legge sono trascorsi dalla mezzanotte di ieri.
Tutto a posto? No, perché adesso bisogna capire cosa accade, ci stiamo lavorando sopra.
Di certo una quota rilevante di campeggiatori italiani, stimata da alcune fonti (SWG, Statistica ed altre) in un 30% non disponeva di certificazione verde e, per i soli campeggiatori provenienti dall’area “Unione Europea” questa percentuale sale al 45% e, per gli europei provenienti da nazioni non afferenti all’Unione Europea siamo al 65%.
E’ vero quindi che non è stato convertito il Decreto Legge che prevedeva accesso con green pass rafforzato ad alberghi, sagre e fiere e simili ma è stata poi introdotta la medesima restrizione nella Legge 11/22 art. 5 bis che ha convertito in legge il DL 221/2021, con la quale sono state introdotte in via definitiva le medesime norme decadute.
Insomma, l’obbligo di GP per accedere a ristoranti, alberghi, bar ecc. è ancora in vigore, anzi rimane in vigore definitivamente fino al 31.3.22.