Crociere, Cani e Gatti. Quando l’amore è un valore senza prezzo

Crociere, Cani e Gatti. Quando l’amore è un valore senza prezzo

Uno dei più importanti imprenditori europei di settore continua a ripetere che il grossoconcorrentedel nostro settore sono lecrocieree che quindi in qualche modo meno si parla di esse, meglio è per tutto il comparto. Vero. Vero cioè che oggi il solo comparto turistico veramente in crescita è quello delle crociere. E vero anche che a dirlo è un imprenditore di successo che da oltre trent’anni è a capo di una delle poche imprese di settore che governa una importantissima quota di mercato e non conosce crisi, quindi se lo dice lui, occorre prestargli la massima attenzione. Vero anche però che il segmento crocieristico oggi offre soggiorni a cifre impossibili, ovvero troppo basse, perché, come raccontato qualche giorno fa da un operatore leader di quel settore ai microfoni diRadio24, stanno cercando di non perdere terreno, anche a costo di rimetterci. Ovvio, nessuno può rimetterci per un lungo tempo e quindi le imprese di quel settore hanno ancora ossigeno e autonomia per 18/24 mesi e poi o il mercato riparte alle cifre giuste, oppure i nodi verranno al pettine. Gioco pericolosissimo. Anche l’ultimo che si occupa dicommerciale,marketingocomunicazioneè consapevole, visto che fa parte delle nozioni base, che la velocità con cui si acquisiscono quote di mercato facendo leva sul prezzo è inversamente proporzionale alle velocità con cui le si perde non appena il fattore prezzo viene riportato ai livelli precedenti. Ma tant’è, così è da quelle parti e non ci resta che prenderne atto. Come poter quindi arginare una eventuale fuoriuscita di utenti dal nostro settore a favore di quello che stà facendo uso di leve pericolosissime? Un punto lo ha toccato quell’imprenditore, ovvero mai associare quel settore al nostro. Banale, elementare ma vero. Eppure qui se ne parla, come mai? Perché fin dal suo nascere, Newscamp ha sempre ritenuto che non si debba mai demonizzare niente e nessuno, che la paura, il terrore per qualsiasi fenomeno od evento sono figlie del non saperlo affrontare. Tutto è affrontabile, nulla deve far paura, basta solo ragionarci sopra. E poi tra il demonizzare e l’incentivare ce ne corre. Ecco allora il punto, ovvero qual’è la leva su cui agire e tramite la quale non esista il dilemmacamperocaravanda una parte ecrocieradall’altra, visto che i numeri che sono tali e quindi si prendono e si accettano per quello che sono, dicono che il bacino di utenza è identico? Anche qui, ragionandoci, troviamo almeno due punti importanti. Il primo, debole, che racconta il disagio di taluni (quindi minoranza, ecco dove sta la debolezza) nell’approdare in lidi da cui non poter effettuare escursioni causa mancanza di un mezzo di locomozione autonomo e i costi che vengono praticati in tali luoghi proprio nei giorni e nelle ore di approdo delle navi da crociera perautovetture,motocicliebiciclettea nolo. Il secondo, molto forte, è quello deglianimaliche concorrono a comporre il nucleo famigliare dicamperistiecaravanisti. Di fatto, oggi, uno dei grandi bacini di utenza del popolo del camperisti e dei caravanisti che seguono Newscamp, anche qui non favole o credo ma numeri alla mano, è composto da persone che arrivano al nostro settore poiché stressati dal cercarealberghi,villaggi turistici,crociereo altro tipo di struttura ricettiva differente dal camper e dallaroulotteche accettano i loro amati amici aquattro zampe. A tal punto che basta recarsi in qualsiasi fiera di settore per comprendere bene l’entità del fenomeno, con una numerica di cani maggiore che in talunefiere caninee senza tener conto che la popolazione deimiciche abitano in casa in Italia (e non solo) è superiore a quella dei cani, sono solo meno visibili per via delle dimensioni, del non abbaiare e del non essere portati a guinzaglio in fiera.Allora, ben venga un concorrente come le crociere, ben venga il non associarlo mai al nostro settore, ma ben venga anche il contrastarlo con quella che è diventata e resterà una delle armi principe del nostro modo di fare turismo che non è la natura, la città d’arte o la mobilità (conosco camperisti che incredibilmente percorrono meno di 10mila chilometri all’anno!), ma la ricongiunzione famigliare con tutti i suoi componenti, che abbiano o non abbiano la pelliccia e la coda, poco importa. Su questa leva più il settore insisterà e più sarà vincente. E per amor di patria sorvoliamo sulle problematiche che possono nascere sulle corciere in caso di imprevisti. Con buona pace dei folli che per crescere o mantenere le quote di mercato si suicidano facendo leva sull’unico tasto da non toccare mai, ossia il prezzo. (si ringrazia Palletta per aver gentilmente risposto alla richiesta di avere una modella felina per questo editoriale)