Bisogni. Desideri. Sogni.

Il movimento di persone, la vivacita’, l’andirivieni dei clienti va lentamente rallentando nelle nostre esposizioni. I mesi di Settembre e Ottobre sono ormai solo un ricordo, un felice ricordo quest’anno. Pur in presenza di una crisi generale, abbiamo assistito in quei mesi ad un risveglio del mercato: dalla curiosita’ si e’ passati all’interesse, dall’interesse all’acquisto. Un ruolo determinante l’ha giocato senza dubbio la Fiera di Parma che, pur con i suoi limiti, ha fatto da volano. Credo tuttavia che qualsiasi intervento esterno, anche se ben confezionato a livello di comunicazione, non sara’ mai determinante nell’indurre all’acquisto. Non lo e’ e non lo sara’ mai se non incontra una certa disponibilita’ a livello piu’ o meno inconscio, se non solletica una seppur latente motivazione, se non e’ diretto a far emergere un bisogno, se non viene visto come soddisfazione di un desiderio. Bisogni, desideri, sogni : il loro soddisfacimento, la possibilita’ della loro realizzazione e’ quello che sottende a tutto l’agire umano, che ci fa essere e sentire vivi. Il momento che stiamo vivendo induce ad essere cauti, piu’ riflessivi per concentrarsi prevalentemente sul soddisfacimento dei bisogni primari. Scelte di vita responsabili per essere pronti ad affrontare le varie vicende della vita. Questa atmosfera non soffoca e non puo’ soffocare il desiderio di liberta’, di conoscenze, di stabilire relazioni, di essere protagonisti nel costruire il proprio futuro, di scegliere dove andare e con chi andare. Come concessionario registro questo clima. Come categoria avvertiamo piu’ attenzione nell’acquisto di un autocaravan o di una caravan. Un dato che emerge e’ che a fare la differenza nell’acquisto non e’ tanto la maggiore o minore disponibilita’ finanziaria quanto piuttosto una scelta di stile di vita, determinato anche dalla presenza di bin=mbi piccoli o anziani nel nucleo familiare. In enrtrambe le scelte emerge un desiderio di stare a contatto con la natura, con le realta’ culturali e religiose del nostro Paese e non solo.Anche noi abbiamo un cuore. Quanto ci sentiamo gratificati quando, adistanza di anni, quello che allora era un bambino si presenta oggigiovane studente o affermato professionista o fresco di nozze che ciringrazia e benedice quel giorno in cui il padre ha fatto quell’acquistoche gli ha consentito di toccare con mano la realta’ geografica,cullturale che per altri era ed e’ rimasta solo astrazione; che gli hafatto vivere esperienze significative di vita familiare che hannolasciato un segno. Quasi un rimpiantoper quei momenti di intimita’,tutti uniti nel progettare una meta, nel condividere gioie e dolori,essere ” costretti”, felicemente ” costretti” a stare gomito a gomitocon i propri familiari. Ho sentito piu’ di uno affermare: ” in quei giorni ho imparato aconoscere mio padre “; ” In quei giorni ho imparato a conoscere miofiglio”.