di Umberto Agliastro
Dò ragione a Luca Stella: a volte nell’Autogrill la gente ti affronta di spalle che è come prenderti di petto e quante volte fai passare una signora tenendole la porta e dopo di lei almeno una decina di persone approfittano a testa china della porta aperta!
Ricordo quando si viaggiava in treno una sorta di agorà che consentiva in un poche ore di conoscersi ed affrontare le cose del mondo oggi occhi bassi su tablet, pc portatili e cuffie con smartphone che fanno da anonima chiave di lettura di temi che non scegli.
Lo stesso Autogrill è passato da momento di sosta “creativa” a volumetrie dedicate solo a proposte commerciali il caffè? Un fatto accessorio !! Ohimè il numero di scontrini è preferito alla reale esigenza di chi viaggia. In Turchia il caffè alla turca vince la competizione con il nostro “espresso” perché amano dedicare tempi lunghi alla desgustazione (anche perché il “fondo” non avrebbe il tempo per depositarsi).
La nostra società sta toccando dei picchi massimi fra separazioni di matrimoni religiosi, civili e di convivenze. Il “per sempre” è ormai relegato solo alle canzoni. Un figlio su tre è fuori dal matrimonio. I bimbi hanno lo stesso sorriso stereotipato se con la mamma ed il nuovo compagno o con il papà e la nuova compagna, nuovi equilibri che nascondono potenziali insicurezze!
Il tempo libero diventa quasi imbarazzante e non si sa più come interpretarlo. La stessa cosa volare, qualcuno ne ha paura e fa dei corsi per superarla.
Sempre più spesso nascono alternative nel turismo : alpinismo e vela in solitaria, frequentazione di eremi, escursioni in solitaria…..formule dove si cercano motivazioni che una volta erano frutto del confronto, del dialogo. Girare la provincia ti fa scoprire come certi borghi vengono strozzati dal nuovo piano immobiliare spogliando il centro storico di motivazioni allo struscio e creando sostanzialmente solo quartieri dormitori nelle grandi città questo si chiama periferia e relativi problemi!
Una sorta di esercizio dove l’altro è un elemento di fastidio e non potenziale ricchezza di confronto.
Quanti condomini escono di “spalle” dai loro appartamenti?
Nel 2010 Luciano de Crescenzo ricordò di un’usanza tipicamente napoletana : “Quando qualcuno è felice a Napoli, paga due caffè: uno per sè stesso, ed un altro per qualcuno altro. E’ come offrire un caffè al resto del mondo” il cosiddetto caffè “sospeso” che ancora oggi si usa per offrirlo ad uno sconosciuto, forse, solo più sfortunato.
Durante il “Camino di Santiago di Compostela” facemmo alcune tappe con un giovane che cercava una soluzione a certi suoi sbocchi di studio che l’ “eccessivo” amore dei genitori rischiava di condizionare. Lo incontrammo poi a Santiago, dopo un mese di “Camino” aveva serenamente deciso.
In un area camper condividemmo un pomeriggio con un vicino. Era uno psicoterapeuta di coppie. Utilizzava quei giorni per incontrare con la moglie i figli e le loro famiglie. La tradizione ad un incontro ma non l’abitudine, la routine. In un suo libro, concludeva suggerendo alle coppie in crisi un weekend in camper.
Ma anche alcuni camperisti in sosta scendono di spalle dal proprio mezzo con poca disponibilità al saluto e di lì a poco rizzano la propria parabola chiudendo, anzi sigillando gli scuri delle finestre eppure il Plein Air dovrebbe essere un modo per svincolarsi da noie e ripetitività.
Nel 2010 si considerò un successo che nella nuova fiera del Camper a Parma vi fossero molte macchine di visitatori oltre ai camper. Si pensava ad un interesse da fuori settore. Si pensò di essere usciti dallo stereotipo oltre che aver ampliato i confini del Plein Air. Dopo 10 anni, nei posteggi a Parma, il camper è tornato a dominare. Lo stesso per le fiere del camper che si clonano in zone geografiche vicine e nelle stesse date , quasi come aver timore di mettersi in discussione in zone diverse o lontane da certi concessionari un po’ come andare all’Autogrill e prendere un caffè!
Autogrill, caffè ed altro
di Umberto Agliastro
Dò ragione a Luca Stella: a volte nell’Autogrill la gente ti affronta di spalle che è come prenderti di petto e quante volte fai passare una signora tenendole la porta e dopo di lei almeno una decina di persone approfittano a testa china della porta aperta!
Ricordo quando si viaggiava in treno una sorta di agorà che consentiva in un poche ore di conoscersi ed affrontare le cose del mondo oggi occhi bassi su tablet, pc portatili e cuffie con smartphone che fanno da anonima chiave di lettura di temi che non scegli.
Lo stesso Autogrill è passato da momento di sosta “creativa” a volumetrie dedicate solo a proposte commerciali il caffè? Un fatto accessorio !! Ohimè il numero di scontrini è preferito alla reale esigenza di chi viaggia. In Turchia il caffè alla turca vince la competizione con il nostro “espresso” perché amano dedicare tempi lunghi alla desgustazione (anche perché il “fondo” non avrebbe il tempo per depositarsi).
La nostra società sta toccando dei picchi massimi fra separazioni di matrimoni religiosi, civili e di convivenze. Il “per sempre” è ormai relegato solo alle canzoni. Un figlio su tre è fuori dal matrimonio. I bimbi hanno lo stesso sorriso stereotipato se con la mamma ed il nuovo compagno o con il papà e la nuova compagna, nuovi equilibri che nascondono potenziali insicurezze!
Il tempo libero diventa quasi imbarazzante e non si sa più come interpretarlo. La stessa cosa volare, qualcuno ne ha paura e fa dei corsi per superarla.
Sempre più spesso nascono alternative nel turismo : alpinismo e vela in solitaria, frequentazione di eremi, escursioni in solitaria…..formule dove si cercano motivazioni che una volta erano frutto del confronto, del dialogo. Girare la provincia ti fa scoprire come certi borghi vengono strozzati dal nuovo piano immobiliare spogliando il centro storico di motivazioni allo struscio e creando sostanzialmente solo quartieri dormitori nelle grandi città questo si chiama periferia e relativi problemi!
Una sorta di esercizio dove l’altro è un elemento di fastidio e non potenziale ricchezza di confronto.
Quanti condomini escono di “spalle” dai loro appartamenti?
Nel 2010 Luciano de Crescenzo ricordò di un’usanza tipicamente napoletana : “Quando qualcuno è felice a Napoli, paga due caffè: uno per sè stesso, ed un altro per qualcuno altro. E’ come offrire un caffè al resto del mondo” il cosiddetto caffè “sospeso” che ancora oggi si usa per offrirlo ad uno sconosciuto, forse, solo più sfortunato.
Durante il “Camino di Santiago di Compostela” facemmo alcune tappe con un giovane che cercava una soluzione a certi suoi sbocchi di studio che l’ “eccessivo” amore dei genitori rischiava di condizionare. Lo incontrammo poi a Santiago, dopo un mese di “Camino” aveva serenamente deciso.
In un area camper condividemmo un pomeriggio con un vicino. Era uno psicoterapeuta di coppie. Utilizzava quei giorni per incontrare con la moglie i figli e le loro famiglie. La tradizione ad un incontro ma non l’abitudine, la routine. In un suo libro, concludeva suggerendo alle coppie in crisi un weekend in camper.
Ma anche alcuni camperisti in sosta scendono di spalle dal proprio mezzo con poca disponibilità al saluto e di lì a poco rizzano la propria parabola chiudendo, anzi sigillando gli scuri delle finestre eppure il Plein Air dovrebbe essere un modo per svincolarsi da noie e ripetitività.
Nel 2010 si considerò un successo che nella nuova fiera del Camper a Parma vi fossero molte macchine di visitatori oltre ai camper. Si pensava ad un interesse da fuori settore. Si pensò di essere usciti dallo stereotipo oltre che aver ampliato i confini del Plein Air. Dopo 10 anni, nei posteggi a Parma, il camper è tornato a dominare. Lo stesso per le fiere del camper che si clonano in zone geografiche vicine e nelle stesse date , quasi come aver timore di mettersi in discussione in zone diverse o lontane da certi concessionari un po’ come andare all’Autogrill e prendere un caffè!
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