di Luca Stella
Ci siamo prodigati in ogni modo per capire le ragioni della chiusura, il perché prima non si è aperta una area sosta sostitutiva, come si è sempre fatto in 140 anni di storia del settore in ogni città delle 69 Nazioni componenti l’Europa continentale.
Abbiamo inviato numerose PEC ed email, ricevendo solo una risposta secca, piccata, irricevibile e proponente una tesi che poi, il medesimo autore, risulta aver smentito, proponendone una differente durante la puntata di ieri sera di “dopo il TG”.
Il risultato finale è che da questa mattina, anzi, sbugiardando il comunicato del Comune, da ieri l’area sosta camper di Parma è chiusa, non risulta nemmeno un cartello che indichi l’area d’alternativa.
Insomma, cari camperisti e caravanisti, da ieri il Comune di Parma vi dice che potete andare altrove, che Parma, la città dove si svolge Il Salone del Camper di voi può fare benissimo a meno.
E i degenti dell’Ospedale che trovano nel camper e nella caravan la soluzione per la sosta prolungata di loro stessi e dei pazienti che se ne vadano pure in altra struttura ospedaliera o che si arrangino.
E’ mai possibile essere giunti a una situazione del genere?
Francamente rimaniamo basiti ma poco importa, fino a ieri l’Amministrazione Comunale e, segnatamente, il vice-Sindaco che ne ha la delega, avevano la possibilità di spiegarsi, invitati a presenziare alle dirette della celebre trasmissione sia di persona che con una qualunque delle centinaia di modalità che si possono attivare: delegando, presenza telefonica e altre. invece no, a ieri sera mezzanotte non è giunto nulla e quindi il nulla abbiamo da offrirvi.
Da questo momento ognuno agisca come preferisce.
Sappiamo che stamane verrà depositata una azione in Regione Emilia-Romagna, sappiamo che ieri a guardare la trasmissione c’era persone del Ministero del Turismo, sappiamo che è pronta una interpellanza parlamentare, sappiamo che qualcuno sta attenzionando anche il fatto che l’Amministrazione ha deciso di non partecipare al bando del Ministero del Turismo da cui sarebbero giunti i soldi per i lavori invece che prendendoli in toto dalle casse comunali. Sappiamo perché il nostro mestiere è questo: cercare la verità, cercare di capire. Ma quando ci si trova a sbattere contro un muro di gomma, pazienza, possiamo dire che il nostro lavoro lo abbiamo fatto sebbene non abbia portato a risultati.
Chiudiamo quindi qui, perché risposte ora sarebbero tardive e puzzerebbero di costruito, di artefatto, di pezza per scusarsi in qualche modo.
Spiace per la cittadinanza di Parma che si perde l’occasione per avere turisti itineranti che spendono soldi anche fuori stagione e per l’ospedale che avrà pazienti in meno o recanti disagi proprio in patologie che vedono la tranquilità come un formidabile farmaco.
Peccato, ma la realtà è questa; tenetevela.
