“Aiutatemi, mi hanno investito”: e poi l’attimo dopo resti senza auto I TRUFFA DEL VECCHIO MORIBONDO: ti fregano tutto, ti lasciano in mutande, colpa del tuo buon cuore
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“Aiutatemi, mi hanno investito”: e poi l’attimo dopo resti senza auto. Eccola la cosiddetta truffa del ‘vecchio moribondo’. Ti fregano tutto, ti lasciano in mutande. E alla fine, sembra essere solo ‘colpa del tuo buon cuore’.
“Aiutatemi, mi hanno investito!”. È questa la frase con cui, sempre più spesso, si apre una delle truffe più crudeli e ingannevoli degli ultimi tempi.
La cosiddetta truffa del vecchio moribondo. Un raggiro costruito con freddezza e astuzia, che fa leva sulla sensibilità e sul senso di umanità delle persone per derubarle di tutto, lasciandole letteralmente “in mutande”.
La dinamica è quasi sempre la stessa. Una persona anziana, o un complice travestito da tale, si accascia al centro della strada o nei pressi di un parcheggio.
Fingendo di essere stata investita o di trovarsi in fin di vita, attira la nostra attenzione. Urla, chiede aiuto, invoca soccorso. Chiunque abbia un minimo di coscienza si ferma.
E quando lo fai, perdi tutto quel che hai
Apre la portiera, scende dall’auto, magari corre verso di lui per prestare assistenza. È proprio in quel momento — l’attimo di umanità che dovrebbe fare la differenza — che scatta la trappola.
Mentre il malcapitato si avvicina al “moribondo”, un complice si introduce rapidamente nell’auto lasciata incustodita: bastano pochi secondi per rubare borse, telefoni, portafogli o, nei casi peggiori, fuggire direttamente con la vettura. Quando la vittima si accorge dell’accaduto, è già troppo tardi. La scena si dissolve nel nulla: il finto anziano si rialza miracolosamente e sparisce, mentre il ladro si allontana con la refurtiva.

Truffa del moribondo, come cavartela
Questa truffa si sta diffondendo in diverse città italiane e, secondo le forze dell’ordine, colpisce in particolare persone di mezza età o anziani, più inclini a fidarsi e ad agire d’istinto per aiutare. La vittima, oltre al danno economico, subisce anche un trauma psicologico: la sensazione di essere stata ingannata proprio nel momento in cui cercava di fare del bene.
Le autorità invitano a prestare la massima attenzione. In caso di situazioni sospette, il consiglio è non scendere mai subito dall’auto. È meglio accertarsi della realtà dei fatti da una distanza di sicurezza e, se si sospetta un’emergenza, chiamare immediatamente il 112 o il 118. I soccorsi arriveranno rapidamente e in modo sicuro, evitando di esporsi a rischi inutili. La truffa del vecchio moribondo è la prova di quanto la malvagità possa travestirsi da fragilità. Colpisce perché sfrutta il lato più nobile dell’essere umano: l’empatia. Ma proprio per questo bisogna imparare a difendersi. Aiutare sì, ma con prudenza. Perché, come ricordano gli esperti, “la vera bontà non è ingenuità, ma consapevolezza”.
