Caravan Elnagh, la lezione (2)

Il valore di un marchio, e non soloElnagh è un marchio storico di
settore, presente, occorre ricordarlo?, dal 1950 sul nostro
mercato.In una situazione di incertezza come l’attuale, la
storicizzazione ha un valore molto alto, diversamente da quanto
accade nei mercati in crescita, quando vale di più la disponibilità
di prodotto, il prezzo e non altro, la qualità ad esempio.Dunque
un marchio storicizzato deve essere presente in tutti i segmenti, in
modo attivo, leggasi competitivo in termini di offerta e di qualità,
e geografico, ovvero con una distribuzione che vada a coprire al
meglio il mercato di riferimento.E su questi punti Elnagh ha
qualcosa da dire. Qualcosa? Molto.Ricordiamo ad esempio che
le caravan Elnagh non sono mai stati prodotti banali, spesso hanno
offerto equipaggiamenti brevettati, come i freni elettromagnetici o i
letti in coda fissi a castello, primi in Europa.Inoltre in
una situazione come l’attuale bisogna offrire un catalogo completo ai
propri concessionari, altrimenti si rischia di essere in una
posizione ingiustamente di debolezza. Ricordiamo che la grande
sciocchezza, l’errore cosmico dei costruttori italiani quando
decisero di non produrre più caravan, di fatto ha aperto le porte ai
tedeschi che invece offrivano quella tipologia e proprio grazie a
quella sono entrati nel nostro Paese come meglio non avrebbero
potuto. Il valore di un marchio, e non soloElnagh è un marchio storico di
settore, presente, occorre ricordarlo?, dal 1950 sul nostro
mercato.In una situazione di incertezza come l’attuale, la
storicizzazione ha un valore molto alto, diversamente da quanto
accade nei mercati in crescita, quando vale di più la disponibilità
di prodotto, il prezzo e non altro, la qualità ad esempio.Dunque
un marchio storicizzato deve essere presente in tutti i segmenti, in
modo attivo, leggasi competitivo in termini di offerta e di qualità,
e geografico, ovvero con una distribuzione che vada a coprire al
meglio il mercato di riferimento.E su questi punti Elnagh ha
qualcosa da dire. Qualcosa? Molto.Ricordiamo ad esempio che
le caravan Elnagh non sono mai stati prodotti banali, spesso hanno
offerto equipaggiamenti brevettati, come i freni elettromagnetici o i
letti in coda fissi a castello, primi in Europa.Inoltre in
una situazione come l’attuale bisogna offrire un catalogo completo ai
propri concessionari, altrimenti si rischia di essere in una
posizione ingiustamente di debolezza. Ricordiamo che la grande
sciocchezza, l’errore cosmico dei costruttori italiani quando
decisero di non produrre più caravan, di fatto ha aperto le porte ai
tedeschi che invece offrivano quella tipologia e proprio grazie a
quella sono entrati nel nostro Paese come meglio non avrebbero
potuto. Un errore folle, da dilettanti, che
Elnagh ha pagato più di altri proprio in tutta Europa. Mi ricordava
giusto qualche tempo Zampetas, concessionario greco, che negli
anni ’80 lui importava migliaia di caravan Adria e il solo vero,
unico, grande concorrente si chiamava Elnagh.Così come non
mi sono stupito tempo fa di vedere in vendita presso uno dei punti
vendita di Barrons ben due caravan Elnagh importante in Gran Bretagna
negli anni ’70. Lui le vende, come mi ha confessato “con
l’elastico”, perché sono perfette per chi cerca un prodotto di
bassissimo prezzo (ovvio, quasi quarant’anni di vita) giusto per
provare il turismo itinerante e poi, soddisfatto, torna dopo qualche
mese per comperare qualcosa di più fresco. Sono caravan che si
comportano benissimo nel piovoso mercato britannico. Non c’è che
dire.Ricordiamoci che molti costruttori tedeschi tirarono un
sospiro di sollievo quando Elnagh decise di non produrre più
caravan, perché in Germania era una spina nel fianco e lo è stata
per quasi venticinque anni.E vogliamo parlare del mercato
francese e delle migliaia di caravan Elnagh vendute lì e di cui
ancora oggi si ha un ottimo ricordo? La prova? Cercate cari lettori
di Newscamp di comperarne una usata. Accade come per le caravan
Mobilvetta qui da noi: tutte datate, usatissime e a prezzi che non
giustificano l’età, ovvero decisamente alti.In sintesi un
marchio ha un valore e va rispettato, difeso, protetto.Ma
credo che la sintesi migliore non sia mia, ma quella di un lettore di
Newscamp, Sandro Ghislanzoni, che così ha commentato la notizia del
ritorno di Elnagh sul mercato delle caravan: “dal 1968 in famiglia
abbiamo avuto 3 caravan elnagh e mio padre adesso è al secondo
camper elnagh. io ho dovuto comperare tedesco ma adesso posso tornare
a casa! w la elnagh, w la mia prossima caravan elnagh!!!!“. Tutto
il resto è aria fritta.(continua)Per chi si volesse rileggere la prima parte dell’editoriale:Caravan Elnagh, la lezione (fine).Caravan Elnagh, la lezione (1) Un errore folle, da dilettanti, che
Elnagh ha pagato più di altri proprio in tutta Europa. Mi ricordava
giusto qualche tempo Zampetas, concessionario greco, che negli
anni ’80 lui importava migliaia di caravan Adria e il solo vero,
unico, grande concorrente si chiamava Elnagh.Così come non
mi sono stupito tempo fa di vedere in vendita presso uno dei punti
vendita di Barrons ben due caravan Elnagh importante in Gran Bretagna
negli anni ’70. Lui le vende, come mi ha confessato “con
l’elastico”, perché sono perfette per chi cerca un prodotto di
bassissimo prezzo (ovvio, quasi quarant’anni di vita) giusto per
provare il turismo itinerante e poi, soddisfatto, torna dopo qualche
mese per comperare qualcosa di più fresco. Sono caravan che si
comportano benissimo nel piovoso mercato britannico. Non c’è che
dire.Ricordiamoci che molti costruttori tedeschi tirarono un
sospiro di sollievo quando Elnagh decise di non produrre più
caravan, perché in Germania era una spina nel fianco e lo è stata
per quasi venticinque anni.E vogliamo parlare del mercato
francese e delle migliaia di caravan Elnagh vendute lì e di cui
ancora oggi si ha un ottimo ricordo? La prova? Cercate cari lettori
di Newscamp di comperarne una usata. Accade come per le caravan
Mobilvetta qui da noi: tutte datate, usatissime e a prezzi che non
giustificano l’età, ovvero decisamente alti.In sintesi un
marchio ha un valore e va rispettato, difeso, protetto.Ma
credo che la sintesi migliore non sia mia, ma quella di un lettore di
Newscamp, Sandro Ghislanzoni, che così ha commentato la notizia del
ritorno di Elnagh sul mercato delle caravan: “dal 1968 in famiglia
abbiamo avuto 3 caravan elnagh e mio padre adesso è al secondo
camper elnagh. io ho dovuto comperare tedesco ma adesso posso tornare
a casa! w la elnagh, w la mia prossima caravan elnagh!!!!“. Tutto
il resto è aria fritta.(continua)Per chi si volesse rileggere la prima parte dell’editoriale:Caravan Elnagh, la lezione (fine).Caravan Elnagh, la lezione (1) Nessuno ha ancora lasciato un commentoScrivi un breve commento a tema con l’argomentoNome :Titolo :E-mail :Sito web :Text ColorAquaBlackBlueFuchsiaGrayGreenLimeMaroonNavyOlivePurpleRedSilverTealWhiteYellowCommento(i) :J! Reactions 1.09.01•General Site LicenseCopyright © 2006 S. A. DeCaro Nessuno ha ancora lasciato un commento J! Reactions 1.09.01•General Site LicenseCopyright © 2006 S. A. DeCaro Copyright © 2006 S. A. DeCaro