“Nonno, prestami l’auto, tanto a te a che ti serve”: PUNTI DELLA PATENTE, con la FURBATA DEI MARANZA non li perdi mai più I “Ricorda: se te lo chiedono, non ricordi”
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“Nonno, prestami l’auto, tanto a te a che ti serve”: e così, con questa ‘furbata dei maranza’, come viene chiamata, i punti della patente non li perdi più. In che cosa consiste? Semplice: “Ricorda: se te lo chiedono, non ricordi”.
Molte volte i giovani automobilisti si trovano a commettere leggerezze al volante che finiscono per costare care. Non si parla solo di multe, che già da sole possono rappresentare una bella batosta economica.
Ma anche della perdita dei punti sulla patente, un aspetto spesso sottovalutato ma potenzialmente disastroso. Sì, perché puoi finire appiedato.
Ogni infrazione, lo sappiamo, comporta una decurtazione di punti, e quando questa inizia a diventare consistente, il rischio di ritrovarsi senza patente è tutt’altro che remoto.
Soprattutto per chi continua a ripetere gli stessi errori: eccesso di velocità, uso del cellulare, mancato rispetto dei limiti o delle precedenze. E allora?
Come fai a cavartela? Chiama in ‘ballo’ il nonno
E così, per evitare di restare a piedi, qualcuno ha pensato di ricorrere a un espediente tanto “geniale” quanto rischioso: far entrare in scena il nonno. Sì, perché in molti casi, quando arriva la notifica della multa e non è stato possibile identificare subito il conducente, il proprietario del veicolo può dichiarare chi fosse alla guida in quel momento.
Ed ecco che alcuni giovani “furbetti” indicano il nome di un parente, spesso il nonno, magari anziano e con pochi chilometri alle spalle, che accetta di prendersi la responsabilità pur di aiutare il nipote. In questo modo, la multa si paga, ma i punti vengono tolti al nonno, e la patente del ragazzo resta intatta.

O paga lui, o finge di non ricordare
Una scorciatoia che, però, non è affatto priva di conseguenze. Dichiarare il falso costituisce un reato a tutti gli effetti: si tratta di una falsa dichiarazione alle autorità, punibile con multe ancora più salate e, nei casi più gravi, anche con sanzioni penali. Senza contare che, con i controlli sempre più incrociati e le tecnologie di rilevamento avanzate, è molto più facile per le forze dell’ordine accertare chi fosse realmente alla guida.
Negli ultimi anni, infatti, la Polizia Stradale ha intensificato le verifiche su queste pratiche scorrette, scoprendo numerosi casi di “passaggi di punti” tra familiari. Il risultato? Oltre alla sanzione iniziale, si aggiungono denunce per dichiarazioni mendaci, sospensioni e sanzioni accessorie. E allora i ‘maranza’ che fanno? Usano comunque la macchina del nonno, ma gli ‘suggeriscono’ di dire, in caso di controlli, di non ricordare a chi l’abbia prestata. “Ho così tanti nipoti, sa…”. E così, nessuno si becca la decurtazione del punti.
