Camper con targa straniera: cosa dicono le leggi italiane
camper targa - pexels - emmepress
Nel 2025, la normativa italiana sul transito, la circolazione e la sosta di caravan e camper con targa straniera è sempre più stringente e definita. Che cosa dicono nello specifico le attuali norme in vigore? Scopriamolo insieme.
Non è più possibile pensare che un veicolo immatricolato all’estero possa circolare in Italia senza limiti, soprattutto quando il conducente è residente in Italia o utilizza il veicolo in modo stabile.
Le norme in questione si applicano sia alle autovetture che ai veicoli ricreazionali – caravan e camper – e nascono dal combinarsi di disposizioni del Codice della Strada e della Legge 238/2021.
Secondo quanto rilevato da una guida aggiornata al marzo 2025, un veicolo immatricolato all’estero può circolare in Italia senza obbligo di immatricolazione italiana solo in casi specifici.
Per un conducente residente in Italia, il termine massimo è novanta giorni dal momento in cui acquista o inizia a utilizzare il veicolo.
Cosa succede dopo
Trascorsi i giorni di ‘autorizzazione’ scatta l’obbligo di immatricolazione in Italia. Per un conducente non residente, il limite può arrivare fino a un anno. Nel caso dei camper e caravan le regole assumono maggior rilievo: se il veicolo risulta usato come mezzo di residenza o soggiorno protratto, potrebbe essere soggetto a immatricolazione italiana o sottoposto a sanzioni per circolazione irregolare.
Se il proprietario o il conducente del veicolo è residente in Italia da oltre 60 giorni, e usa un veicolo con targa estera, arriva l’obbligo di immatricolazione al PRA, il Pubblico Registro Automobilistico e alla Motorizzazione civile.

Vincoli temporali, cosa occorre tenere a mente
Qualora il camper o caravan sia intestato a una persona fisica residente in Italia e circoli con targa straniera oltre i termini, è prevista una multa non indifferente, che oscilla tra le 400 e le 1.600 euro, e prevede anche il ritiro del documento di circolazione, fino a portare al sequestro o fermo del veicolo.
Un tema serio è poi l’uso del camper o caravan come abitazione “mobile” in Italia da parte di persone che risiedono nel Paese. In molti casi, le autorità considerano tale situazione come una forma di circolazione prolungata con targa estera, che va rimodulata con immatricolazione italiana. Il fenomeno della cosiddetta “esterovestizione”, ossia l’uso di veicoli con targa estera per evitare tasse e assicurazioni italiane, è uno dei più controversi, in questo ambito, e non a caso si è dunque pensato a delle misure restrittive introdotte.
