“Ehi tu, dov’è il DU?”: Posto di blocco in rima, da oggi la ‘poesia’ è cambiata, il libretto di circolazione puoi pure buttarlo, ma se non hai questo…
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“Ehi tu, dov’è il DU?”: Posto di blocco in rima, da oggi la ‘poesia’ è cambiata, il libretto di circolazione puoi pure buttarlo, ma se non hai questo… ecco che cosa ti succedere. E, lo garantiamo: non è qualcosa di gradevole, non per le tasche, almeno.
Fino a qualche anno fa, chiunque si mettesse alla guida di un’auto sapeva perfettamente cosa aspettarsi in caso di posto di blocco: una frase dominava su tutte.
Il classico controllo da parte delle forze dell’ordine, con la richiesta di mostrare due documenti fondamentali — la patente di guida e il libretto di circolazione.
Esatto: patente e libretto. Quasi un mantra, quasi una poesia da recitare a memoria come quelle delle scuole elementari, da piccoli. E ora invece?
Era una regola consolidata, una sorta di rituale automobilistico a cui tutti si attenevano senza esitazione. Eppure, come spesso accade le cose cambiano.
Addio libretto di circolazione: non ti serve più
Con l’avanzare della tecnologia e la digitalizzazione dei servizi pubblici, anche questa abitudine è cambiata. Oggi, infatti, non è più necessario esibire fisicamente il libretto, o meglio, la carta di circolazione, perché è stato introdotto un nuovo documento digitale che ha rivoluzionato il modo di gestire e verificare le informazioni dei veicoli.
Si tratta del Documento Unico di Circolazione e di Proprietà (DU), entrato progressivamente in vigore a partire dal 2020. Questo nuovo documento ha sostituito sia il vecchio libretto di circolazione sia il certificato di proprietà, accorpandoli in un unico atto.

Ecco a che cosa serve
L’obiettivo è stato quello di semplificare la burocrazia e ridurre i margini di errore o frode. Il Documento Unico contiene infatti tutte le informazioni relative al veicolo — dati tecnici, intestatario, eventuali gravami o passaggi di proprietà — ed è registrato in formato digitale nel sistema informatico della Motorizzazione Civile e del Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
In sostanza, oggi, durante un controllo, gli agenti non hanno più bisogno di visionare materialmente il libretto cartaceo: possono accedere a tutti i dati del mezzo in tempo reale tramite le banche dati ministeriali. Questo significa che, anche se si dimentica il documento a casa, non si rischia automaticamente una sanzione, poiché la verifica può avvenire in modo telematico. Resta naturalmente obbligatorio portare con sé la patente di guida, che attesta l’abilitazione alla conduzione del veicolo, ma anche questa, con l’introduzione dell’app IO e dei servizi digitali integrati, potrà presto essere disponibile in formato elettronico. Si tratta di un passaggio epocale nel rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione: meno carta, meno attese, meno confusione. Tuttavia, come spesso accade nei periodi di transizione, non tutti sono ancora a conoscenza di questo cambiamento, e molti continuano a conservare gelosamente il vecchio libretto nel cruscotto.
