Ceccotti su Costantini

Ceccotti su Costantini

Dopo l’intervento di Vittorio Costantini (Due anni dopo) e l’editoriale su Newscamp (Nè dumas, né iato, né surfista), da Daniele Ceccotti, Camperbusiness, riceviamo e volentieri pubblichiamo Salve, mi accodo a questo suggestivo tema che interessa -primariamente – chi vive di questo settore, chi ci campa, intendo.Mipermetto di fare due valutazioni. Uno. Il settore é stato “gonfiato”con marchi cloni o prodotti fotocopia, veicolati su flotte noleggiofasulle, a nuovi pseudo-concessionari..ecc. E’ vero. E allora? Chipoteva impedirlo? Sicuramente non la legge (licenze commerciali ormailibere da decenni); nemmeno i produttori e neppure – evidentemente – glioperatori storici.Penso che il quinquennio addietro – per il nostrosettore – abbia analogie con decine di altri mondi: informatica, lafiliera dell’acciaio e delle sue lavorazioni primarie, ai latticini edecine di altre merceologie. A mio parere era ineluttabile, ancorché – equi concordo – nociva col senno di oggi. Due. Il mercato ha avuto adisposizione maggior prodotto. Certamente oltre la domanda. Ne hannobeneficiato clienti che hanno potuto cambiare il loro “non vetusto”veicolo con pochi euro, tanti neofitii che hanno beneficiato di “lastminute” già dopo le fiere settembrine. Ne hanno molto beneficiato-sopratutto direi- vari operatori che – per sagacia, forte liquidità osemplice calcolo speculativo – hanno saputo lavorare bene sul pianoacquisti, permettendosi lauti super extra sconti. Potrei facilmenteconcludere che chi ha saputo come e quanto mangiare, misurando i propridenti, ha ben mangiato. Aggiungo che, personalmente, nel mio piccoloruolo di “scouting” per nuovi marchi che volevano farsi strada nelnostro mercato, ho scoperto imprese giovani e dinamiche che senza quel”boom” di produzioni extra oggi non ci sarebbero. Invece sono nate e -nonostante la crisi attanagliante – non se la passano nemmeno troppomale, benché piccole e non ancora strutturate. Molte di esse sono lapanacea di clienti insoddisfatti, altre la salvezza di ex operai. Eccouna visione diversa, o sbaglio?