30 anni in camper!

30 anni in camper!

di Nilla e Umberto AgliastroVoglia dibrindare e grande riconoscenza ad un mezzo che tutt’oggi è fonte di stimoli, di curiosità. di Nilla e Umberto AgliastroVoglia dibrindare e grande riconoscenza ad un mezzo che tutt’oggi è fonte di stimoli, di curiosità. Voglia dibrindare e grande riconoscenza ad un mezzo che tutt’oggi è fonte di stimoli, di curiosità. Voglia dibrindare e grande riconoscenza ad un mezzo che tutt’oggi è fonte di stimoli, di curiosità. “Pianificare un viaggio è impegnativo, il problema è sostenere lo stesso livello d’interesse al ritorno”. Lo diceva un amico di mio padre, viaggiatore quando viaggiare era un piacere. “Pianificare un viaggio è impegnativo, il problema è sostenere lo stesso livello d’interesse al ritorno”. Lo diceva un amico di mio padre, viaggiatore quando viaggiare era un piacere. “Pianificare un viaggio è impegnativo, il problema è sostenere lo stesso livello d’interesse al ritorno”. Lo diceva un amico di mio padre, viaggiatore quando viaggiare era un piacere. “Pianificare un viaggio è impegnativo, il problema è sostenere lo stesso livello d’interesse al ritorno”. Lo diceva un amico di mio padre, viaggiatore quando viaggiare era un piacere. Oggi che i tempi di viaggio sono isterici, che la gente trasferisce fuori città l’ansia del trasferimento tagliando via il piacere della scoperta, del confronto, dell’approfondimento.Oggi che il viaggiatore ha spesso una meta decisa da altri. Oggi che lo stimolo è dettato dal “low cost”, è sempre più complesso dare valore ai propri chilometri. Oggi che i tempi di viaggio sono isterici, che la gente trasferisce fuori città l’ansia del trasferimento tagliando via il piacere della scoperta, del confronto, dell’approfondimento.Oggi che il viaggiatore ha spesso una meta decisa da altri. Oggi che lo stimolo è dettato dal “low cost”, è sempre più complesso dare valore ai propri chilometri. Oggi che i tempi di viaggio sono isterici, che la gente trasferisce fuori città l’ansia del trasferimento tagliando via il piacere della scoperta, del confronto, dell’approfondimento.Oggi che il viaggiatore ha spesso una meta decisa da altri. Oggi che lo stimolo è dettato dal “low cost”, è sempre più complesso dare valore ai propri chilometri. Oggi che i tempi di viaggio sono isterici, che la gente trasferisce fuori città l’ansia del trasferimento tagliando via il piacere della scoperta, del confronto, dell’approfondimento.Oggi che il viaggiatore ha spesso una meta decisa da altri. Oggi che lo stimolo è dettato dal “low cost”, è sempre più complesso dare valore ai propri chilometri. Penso vi siate accorti che la gente è stata dappertutto. Davanti ad una bacheca di agenzia di viaggio le mete sono infinite. I prezzi abbordabili, e malgrado ciò la gente non conosce la gente, diffida da ciò che è diverso. Una settimana incernierati in belle strutture con piscina e basta. Poi come sintesi la solita conclusione:”Come si è mangiato bene !”. Senza capire cos’è il cous-cous. Penso vi siate accorti che la gente è stata dappertutto. Davanti ad una bacheca di agenzia di viaggio le mete sono infinite. I prezzi abbordabili, e malgrado ciò la gente non conosce la gente, diffida da ciò che è diverso. Una settimana incernierati in belle strutture con piscina e basta. Poi come sintesi la solita conclusione:”Come si è mangiato bene !”. Senza capire cos’è il cous-cous. Penso vi siate accorti che la gente è stata dappertutto. Davanti ad una bacheca di agenzia di viaggio le mete sono infinite. I prezzi abbordabili, e malgrado ciò la gente non conosce la gente, diffida da ciò che è diverso. Una settimana incernierati in belle strutture con piscina e basta. Poi come sintesi la solita conclusione:”Come si è mangiato bene !”. Senza capire cos’è il cous-cous. Penso vi siate accorti che la gente è stata dappertutto. Davanti ad una bacheca di agenzia di viaggio le mete sono infinite. I prezzi abbordabili, e malgrado ciò la gente non conosce la gente, diffida da ciò che è diverso. Una settimana incernierati in belle strutture con piscina e basta. Poi come sintesi la solita conclusione:”Come si è mangiato bene !”. Senza capire cos’è il cous-cous. Invidio i tanti giovani che con zaino in spalla girano il mondo. Un modo vero per approfondire. Ricordo i due milioni a Roma-TorVergata nel 2000. La maggior parte avevano uno zaino , per molti il primo vero viaggio. Invidio i tanti giovani che con zaino in spalla girano il mondo. Un modo vero per approfondire. Ricordo i due milioni a Roma-TorVergata nel 2000. La maggior parte avevano uno zaino , per molti il primo vero viaggio. Invidio i tanti giovani che con zaino in spalla girano il mondo. Un modo vero per approfondire. Ricordo i due milioni a Roma-TorVergata nel 2000. La maggior parte avevano uno zaino , per molti il primo vero viaggio. Invidio i tanti giovani che con zaino in spalla girano il mondo. Un modo vero per approfondire. Ricordo i due milioni a Roma-TorVergata nel 2000. La maggior parte avevano uno zaino , per molti il primo vero viaggio. Ed ioricordo il primo giorno del mio primo camper. Avrà avuto 30 anni. Camper puro artigianale francese. Il rivenditore della via Aurelia, un ingegnere,adattò con uno sportello nell’armadio un letto di 1,80 cm. per il mio 1.90. Il resto giochi di porte che consentivano di avere una grande cucina, un grande bagno, unforno, quattro letti, spazi di stivaggio, ecc…Era un Citroen tre marce, poteva partire con la manovella, impianto GPL, con la batteria da 6 v. Tutti mi avevano sconsigliato a comprarlo, ma ancora oggi lo ricordo come il camper perfetto, ben sorretto da sogni e progetti. I tanti meccanici che ci hanno messo le mani quasi si divertivano a scoprire cose ben in là con gli anni. In Francia, in Citroen non seppero datarlo quando si ruppe il tubo di scappamento.Non c’erano normative e le soste erano affidate al buon senso degli utenti.I giorni sulle strade facevano vivere gli eventi. Si condividevano le esigenze della gente dei posti che si visitavano, gli anni ’70 non escludevano di vivere la tragicità di quei giorni attraverso i posti di blocco. Nasceva l’agriturismo ante-litteram.Gli anni ‘80tolsero le ruote alle caravan per deroghe alla stanzialità nei campeggi ed il camper diventava l’alternativa alla libertà.Ma l’eccesso alla libertà fece rapidamente scattare restrizioni da parte di tanti comuni. Si evadeva in Europa o in Africa.Gli anni ’90 hanno vistoi campeggi diventare“village” aumentando i prezzi edespellendo di fatto i camper ma stimolando tanti comuni intelligenti ad accoglierli. Già perché uno dei miracoli del camper è quello d’indagare il territorio che si visita, e chi lo ha fatto per trent’anni non può non rendersi conto dell’enorme cambiamento, direi miglioramento che l’Italia e l’Europa hanno fatto.Primo fra tutti l’abbattimento di tante frontiere. Andare in Romania 25 anni fa significava pianificare il viaggio e cambiare dei buoni in denaro solo ed esclusivamente in alcuni campeggi. Nel 1978 non si poteva esportare più di tot denaro in Europa, cambiando un assegno circolare solo in quella banca, e se ti trovavi il 14 luglio in Francia……tutto chiuso. Nel 1991, l’Ungheria accoglieva il papa solo come capo di stato. Fino al 1989 si andava in Jugoslavia, poi dopo il 1996 in Serbia, Slovenia, Croazia ecc.. L’Albania era un vicino ignoto.Ohimè, le tante frontiere abbattute hanno ricreato barriere di altro tipo , di tipo ideologico, culturale ecc………speriamo che il pleinairaiuti a capirle e ad abbatterle.Abbiamo visitato paesi, città, regioni fino a scoprire le lande più appartate. Quanti incontri serali con i vicini di tenda, di caravan, di camper senza preconcetti. Quanti argomenti e quanti brindisi che avrebbero arricchito i commenti del giorno dopo, pensando che il viaggio più bello è sempre quello che ancora si deve fare!E sì, e questo brindisi vogliamo proprio farlo con voi ed idealmente con tutti i vostri lettori. Ed ioricordo il primo giorno del mio primo camper. Avrà avuto 30 anni. Camper puro artigianale francese. Il rivenditore della via Aurelia, un ingegnere,adattò con uno sportello nell’armadio un letto di 1,80 cm. per il mio 1.90. Il resto giochi di porte che consentivano di avere una grande cucina, un grande bagno, unforno, quattro letti, spazi di stivaggio, ecc…Era un Citroen tre marce, poteva partire con la manovella, impianto GPL, con la batteria da 6 v. Tutti mi avevano sconsigliato a comprarlo, ma ancora oggi lo ricordo come il camper perfetto, ben sorretto da sogni e progetti. I tanti meccanici che ci hanno messo le mani quasi si divertivano a scoprire cose ben in là con gli anni. In Francia, in Citroen non seppero datarlo quando si ruppe il tubo di scappamento.Non c’erano normative e le soste erano affidate al buon senso degli utenti.I giorni sulle strade facevano vivere gli eventi. Si condividevano le esigenze della gente dei posti che si visitavano, gli anni ’70 non escludevano di vivere la tragicità di quei giorni attraverso i posti di blocco. Nasceva l’agriturismo ante-litteram.Gli anni ‘80tolsero le ruote alle caravan per deroghe alla stanzialità nei campeggi ed il camper diventava l’alternativa alla libertà.Ma l’eccesso alla libertà fece rapidamente scattare restrizioni da parte di tanti comuni. Si evadeva in Europa o in Africa.Gli anni ’90 hanno vistoi campeggi diventare“village” aumentando i prezzi edespellendo di fatto i camper ma stimolando tanti comuni intelligenti ad accoglierli. Già perché uno dei miracoli del camper è quello d’indagare il territorio che si visita, e chi lo ha fatto per trent’anni non può non rendersi conto dell’enorme cambiamento, direi miglioramento che l’Italia e l’Europa hanno fatto.Primo fra tutti l’abbattimento di tante frontiere. Andare in Romania 25 anni fa significava pianificare il viaggio e cambiare dei buoni in denaro solo ed esclusivamente in alcuni campeggi. Nel 1978 non si poteva esportare più di tot denaro in Europa, cambiando un assegno circolare solo in quella banca, e se ti trovavi il 14 luglio in Francia……tutto chiuso. Nel 1991, l’Ungheria accoglieva il papa solo come capo di stato. Fino al 1989 si andava in Jugoslavia, poi dopo il 1996 in Serbia, Slovenia, Croazia ecc.. L’Albania era un vicino ignoto.Ohimè, le tante frontiere abbattute hanno ricreato barriere di altro tipo , di tipo ideologico, culturale ecc………speriamo che il pleinairaiuti a capirle e ad abbatterle.Abbiamo visitato paesi, città, regioni fino a scoprire le lande più appartate. Quanti incontri serali con i vicini di tenda, di caravan, di camper senza preconcetti. Quanti argomenti e quanti brindisi che avrebbero arricchito i commenti del giorno dopo, pensando che il viaggio più bello è sempre quello che ancora si deve fare!E sì, e questo brindisi vogliamo proprio farlo con voi ed idealmente con tutti i vostri lettori. Ed ioricordo il primo giorno del mio primo camper. Avrà avuto 30 anni. Camper puro artigianale francese. Il rivenditore della via Aurelia, un ingegnere,adattò con uno sportello nell’armadio un letto di 1,80 cm. per il mio 1.90. Il resto giochi di porte che consentivano di avere una grande cucina, un grande bagno, unforno, quattro letti, spazi di stivaggio, ecc…Era un Citroen tre marce, poteva partire con la manovella, impianto GPL, con la batteria da 6 v. Tutti mi avevano sconsigliato a comprarlo, ma ancora oggi lo ricordo come il camper perfetto, ben sorretto da sogni e progetti. I tanti meccanici che ci hanno messo le mani quasi si divertivano a scoprire cose ben in là con gli anni. In Francia, in Citroen non seppero datarlo quando si ruppe il tubo di scappamento.Non c’erano normative e le soste erano affidate al buon senso degli utenti.I giorni sulle strade facevano vivere gli eventi. Si condividevano le esigenze della gente dei posti che si visitavano, gli anni ’70 non escludevano di vivere la tragicità di quei giorni attraverso i posti di blocco. Nasceva l’agriturismo ante-litteram.Gli anni ‘80tolsero le ruote alle caravan per deroghe alla stanzialità nei campeggi ed il camper diventava l’alternativa alla libertà.Ma l’eccesso alla libertà fece rapidamente scattare restrizioni da parte di tanti comuni. Si evadeva in Europa o in Africa.Gli anni ’90 hanno vistoi campeggi diventare“village” aumentando i prezzi edespellendo di fatto i camper ma stimolando tanti comuni intelligenti ad accoglierli. Già perché uno dei miracoli del camper è quello d’indagare il territorio che si visita, e chi lo ha fatto per trent’anni non può non rendersi conto dell’enorme cambiamento, direi miglioramento che l’Italia e l’Europa hanno fatto.Primo fra tutti l’abbattimento di tante frontiere. Andare in Romania 25 anni fa significava pianificare il viaggio e cambiare dei buoni in denaro solo ed esclusivamente in alcuni campeggi. Nel 1978 non si poteva esportare più di tot denaro in Europa, cambiando un assegno circolare solo in quella banca, e se ti trovavi il 14 luglio in Francia……tutto chiuso. Nel 1991, l’Ungheria accoglieva il papa solo come capo di stato. Fino al 1989 si andava in Jugoslavia, poi dopo il 1996 in Serbia, Slovenia, Croazia ecc.. L’Albania era un vicino ignoto.Ohimè, le tante frontiere abbattute hanno ricreato barriere di altro tipo , di tipo ideologico, culturale ecc………speriamo che il pleinairaiuti a capirle e ad abbatterle.Abbiamo visitato paesi, città, regioni fino a scoprire le lande più appartate. Quanti incontri serali con i vicini di tenda, di caravan, di camper senza preconcetti. Quanti argomenti e quanti brindisi che avrebbero arricchito i commenti del giorno dopo, pensando che il viaggio più bello è sempre quello che ancora si deve fare!E sì, e questo brindisi vogliamo proprio farlo con voi ed idealmente con tutti i vostri lettori. Ed ioricordo il primo giorno del mio primo camper. Avrà avuto 30 anni. Camper puro artigianale francese. Il rivenditore della via Aurelia, un ingegnere,adattò con uno sportello nell’armadio un letto di 1,80 cm. per il mio 1.90. Il resto giochi di porte che consentivano di avere una grande cucina, un grande bagno, unforno, quattro letti, spazi di stivaggio, ecc…Era un Citroen tre marce, poteva partire con la manovella, impianto GPL, con la batteria da 6 v. Tutti mi avevano sconsigliato a comprarlo, ma ancora oggi lo ricordo come il camper perfetto, ben sorretto da sogni e progetti. I tanti meccanici che ci hanno messo le mani quasi si divertivano a scoprire cose ben in là con gli anni. In Francia, in Citroen non seppero datarlo quando si ruppe il tubo di scappamento.Non c’erano normative e le soste erano affidate al buon senso degli utenti.I giorni sulle strade facevano vivere gli eventi. Si condividevano le esigenze della gente dei posti che si visitavano, gli anni ’70 non escludevano di vivere la tragicità di quei giorni attraverso i posti di blocco. Nasceva l’agriturismo ante-litteram.Gli anni ‘80tolsero le ruote alle caravan per deroghe alla stanzialità nei campeggi ed il camper diventava l’alternativa alla libertà.Ma l’eccesso alla libertà fece rapidamente scattare restrizioni da parte di tanti comuni. Si evadeva in Europa o in Africa.Gli anni ’90 hanno vistoi campeggi diventare“village” aumentando i prezzi edespellendo di fatto i camper ma stimolando tanti comuni intelligenti ad accoglierli. Già perché uno dei miracoli del camper è quello d’indagare il territorio che si visita, e chi lo ha fatto per trent’anni non può non rendersi conto dell’enorme cambiamento, direi miglioramento che l’Italia e l’Europa hanno fatto.Primo fra tutti l’abbattimento di tante frontiere. Andare in Romania 25 anni fa significava pianificare il viaggio e cambiare dei buoni in denaro solo ed esclusivamente in alcuni campeggi. Nel 1978 non si poteva esportare più di tot denaro in Europa, cambiando un assegno circolare solo in quella banca, e se ti trovavi il 14 luglio in Francia……tutto chiuso. Nel 1991, l’Ungheria accoglieva il papa solo come capo di stato. Fino al 1989 si andava in Jugoslavia, poi dopo il 1996 in Serbia, Slovenia, Croazia ecc.. L’Albania era un vicino ignoto.Ohimè, le tante frontiere abbattute hanno ricreato barriere di altro tipo , di tipo ideologico, culturale ecc………speriamo che il pleinairaiuti a capirle e ad abbatterle.Abbiamo visitato paesi, città, regioni fino a scoprire le lande più appartate. Quanti incontri serali con i vicini di tenda, di caravan, di camper senza preconcetti. Quanti argomenti e quanti brindisi che avrebbero arricchito i commenti del giorno dopo, pensando che il viaggio più bello è sempre quello che ancora si deve fare!E sì, e questo brindisi vogliamo proprio farlo con voi ed idealmente con tutti i vostri lettori. 1.Re brindisiOspite, UnregisteredE’ tutto vero cio che dici ma penso ,che salvo le comodità e la trcnologia,lo spirito nostro (voi compresi) del concepire il viaggiare non sia modificato rispetto a 30 anni fa.Quindi Cin Cin Cincin…..Posted 25/11/2007 ; 17:23:06 E’ tutto vero cio che dici ma penso ,che salvo le comodità e la trcnologia,lo spirito nostro (voi compresi) del concepire il viaggiare non sia modificato rispetto a 30 anni fa.Quindi Cin Cin Cincin….. 2.reOspite, Unregisteredcondivido tutto,anch’ io ho avuto un’ esperienza analoga con il mio primo camper costruito con le mie mani su un furgone peugeot j9 seguito poi da altri 4 camper con progressivi miglioramenti e comodità ma il mio spirito di viaggiatore scopritore non è mai cambiato.brindiam brindiam al futuro dei camper come strumento di libertÃPosted 28/11/2007 ; 20:49:54 condivido tutto,anch’ io ho avuto un’ esperienza analoga con il mio primo camper costruito con le mie mani su un furgone peugeot j9 seguito poi da altri 4 camper con progressivi miglioramenti e comodità ma il mio spirito di viaggiatore scopritore non è mai cambiato.brindiam brindiam al futuro dei camper come strumento di libertà 3.UntitledCesare Pastore, UnregisteredPer noi camperisti di annata (1975 – Ljaf su Fiat 238)quello che scrivi risveglia tanti bei ricordi.Allora il camper era lo strumento più naturale per scoprire nuovi paesi, oggi purtroppo viene inteso da molti come un surrogato di seconda casa.Cin Cin prosit!!!Posted 01/12/2007 ; 15:38:05 Per noi camperisti di annata (1975 – Ljaf su Fiat 238)quello che scrivi risveglia tanti bei ricordi.Allora il camper era lo strumento più naturale per scoprire nuovi paesi, oggi purtroppo viene inteso da molti come un surrogato di seconda casa.Cin Cin prosit!!! 4.Grazie per la condivisioneUmberto Agliastro, UnregisteredIntanto grazie a Luca Stella per l’ospitalità e lo spazio avuto in www.Newscamp.it, e grazie a chi ha voluto inserire due righe di condivisionePosted 03/12/2007 ; 17:31:01 4.Grazie per la condivisioneUmberto Agliastro, Unregistered Intanto grazie a Luca Stella per l’ospitalità e lo spazio avuto in www.Newscamp.it, e grazie a chi ha voluto inserire due righe di condivisione 5.100 di questi giorniGiuseppe Bacci, Unregistered J! 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