1979 ritorno al futuro

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mondo caravan vediamo cosa pensavano le aziende nel 1979

adriadi Luca Stella

Mondo caravan. “Sventurato quel settore che non ha memoria del proprio passato“, lo scrivevo nel 2006 nel mio libro “La Caravan? Porta sfiga a chi la sottovaluta“. Un libro incredibile perché le tesi lì sostenute, dopo due anni da quel tempo, furono confermate dai fatti che mi diedero ragione. Non certo perché possiedo la sfera di cristallo o abbia frequentato chissà quale corso o, peggio, abbia ascoltato chissà quale guru, come se in Italia ne esistessero. Era banale buonsenso, la chiave di lettura spesso è quella, basta ascoltare il buonsenso.

Bisogna avere memoria, anche perché poi, talvolta, rilette con un certo lasso di tempo, si comprende bene il perché di tante cose.

Prendiamo il 1979. Ero davvero un pischello ma già mi muovevo nel settore da improbabile reporter per un giornalino di una associazione che, a quel tempo, aveva una storia importante. E così per prima cosa, domandai a molti manager di settore quale fosse, a loro dire, il futuro del settore che, a quel tempo, vedeva sì le caravan imperare ma anche i camper crescere, con un numero di immatricolato superiore a quello di oggi.

Mondo caravan. Dagli appunti, a beneficio dei lettori di Newscamp.info, ecco cosa risposero.

Laika, Piero Tempestini, direttore commerciale: “le più recenti statistiche confermano come lo scorso anno (1978, ndr) c’è stato un consolidamento delle vendite dei prodotti qualitativamente superiori e meglio accessoriati. Oggi l’acquisto di una caravan è un investimento: è chiaro che quindi si preferisce un prodotto con un elevato livello di garanzie di affidabilità, tale così da subire la minor svalutazione possibile nel tempo“.

Elnagh, Renato Morasso, direttore commerciale: “la clientela delle caravan è sostanzialmente quella di semrpe anche se attualmente sono notevolmente aumentate le vendite di quelle di modelli più spartani e quindi di minor prezzo ma non economiche, diciamo che un eccellente rapporto tra qualità e prezzo. Oggi il caravanista è molto attento, esperto e acquista a ragion veduta. Il prezzo basso a tutti i costi non funziona, il futuro sarà quello di offrire sempre prodotti che giustifichino il prezzo in tutte le fascie dell’offerta“.

CI Caravans, Giorgio Ameri, amministratore delegato: “oggi le caravan spartane coprono il 65% del mercato ma già da questo anno vederemo una progressiva riduzione di questa percentuale. I giovani e gli inesperti si fanno attrarre ancora dai modelli con prezzo minimo, ma ormai le persone sono informatissime, giungono nelle concessionarie molto ben informate, merito della stampa di settore e non solo. Per questo motivo non è più come una volta, quando si vendeva qualunque cosa, il futuro è già iniziato e dovremo abituarci a fornire sempre di più modelli in linea con le esigenze del cliente. Dobbiamo costruire perché c’è richiesta e non cercare di vendere quello che ipotizziamo nelle nostre fantasie possa essere accettato“.

René E. Sauvarie, presidente, Trigano: “i mercati delle caravan sono due, il primo quello delle caravan fisse, poste nei campeggi e che lì ritroveremo anche da trent’anni. Questa clientela non ha problemi di peso rimorchiabile e nemmeno di qualità del maufatto perché la caravan una volta parcheggiata sotto una tettoia non subirà le inclemenze del tempo e quindi preferiscono comperare prodotti super-accessoriati ma senza porre l’accento sulla qualità. Il secondo mercato è quello delle caravan per un campeggio di spostamento.

Qui vediamo che l’attenzione si sofferma sulla qualità vera della caravan, controllando viti, bulloni e tutto quanto. I caravanisti che utilizzano il loro rimorchio in modo intenso sono esperti, conoscono tutto, si confrontano tra di loro e quindi spesso ne sanno moltissimo, come i più esperti tra di noi. Il futuro quindi lo vedo in un settore che dovrà decidere, se preferisce vendere caravan fisse allora non vivrà a lungo, ma se punterà con decisione sulle caravan per un uso turistico intenso, allora il futuro sarà molto positivo“.

Mondo caravan.

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